Pidocchi: Come trovarli

Pidocchi: Come trovarli

Pidocchi si salvi chi può. Quando a scuola scatta l’allarme pediculosi si chiede ai genitori di ispezionare le teste dei figli per verificare l’eventuale presenza degli odiosi mostriciattoli. Soprattutto le prime volte l’impresa non è banale, perché –a parte il ribrezzo iniziale frutto di un retaggio culturale in cui avere i pidocchi era una stigmate mica da ridere- non si sa proprio da che parte cominciare. La premessa indispensabile per una fruttuosa caccia al pidocchio è niente panico! Bisogna abbandonare tutti i pregiudizi atavici e rassegnarsi a convivere con le orride bestiole per tutto il tempo che i figli frequenteranno la comunità: scuole (dal nido alle medie senza differenze) palestre, stabilimenti balneari, giardinetti, visto che ormai siamo di fronte a una vera e propria epidemia che non conosce né stagione, differenze territoriali, né livelli socio-economici. In fondo i pidocchi della testa sono certo un fastidio, ma non causano malattie. E se non sempre riusciamo ad evitare che vengano a fare visita alle nostre teste, quello che possiamo fare è rendere la presenza degli indesiderati ospiti più breve e meno fastidiosa possibile.

DIAGNOSI – ISPEZIONE DEL CAPO

Senza l’ispezione della testa non è possibile scoprire se un bambino abbia i pidocchi. Il prurito intenso e localizzato è sicuramente un campanello d’allarme, ma sebbene sia il sintomo principale della pediculosi non sempre è presente: secondo recenti studi il 53% dei pazienti è portatore asintomatico. Inoltre spesso i bambini si grattano la testa frequentemente per altri motivi: dermatite, forfora, psorisi. Dunque non c’è via di scampo: aguzzate la vista, sedetevi comodi, infilate gli occhiali o munitevi di lente di ingrandimento, armatevi di pettinino e cominciate la ricerca, possibilmente vicino a una fonte di luce.

 

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