Raccontami una fiaba: Il bambino cattivo

san valentinoLa fiaba che vi proponiamo questa settimana sembrerebbe parlare di un bambino cattivo, invece si tratta solo di Cupido…buona lettura!

 

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Un po’ di storia

Un bambino si presenta a casa di un poeta, che lo vede tutto bagnato dalla pioggia e così lo ospita e lo accudisce.

Ma il piccolo lo colpirà al cuore con il suo arco d’amore facendolo innamorare della vicina e andando poi “pericolosamente” in giro a far innamorare tutti quanti…

Una favola, tanti significati

La fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen (1805-1875) è proposta nella nostra versione di iFiabe in cui abbiamo aggiunto i nomi dei personaggi, tra cui il bambino che si chiama proprio Valentino!

Naturalmente qui l’aggettivo cattivo non ha accezione negativa. C’è un altra fiaba che si chiama allo stesso modo, sul nostro sito, ma racconta proprio di un monello: Il bambino cattivo.

Il bambino cattivo è anche un film per la televisione del 2013 diretto dal regista Pupi Avati, trasmesso in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che narra la storia di un ragazzino che vive in una famiglia difficile, ma in una Casa Famiglia troverà la sua felicità.

Qualche aneddoto

La figura di Cupido appartiene alla mitologia romana: raffigurato come un fanciullo alato, è il dio dell’amore, dell’erotismo e della bellezza. In alcuni casi è invece distinto dall’Amore, in altri è chiamato Amorino.  Cupido corrisponde al dio Eros della mitologia greca.

Pare invece che San Valentino sia realmente esistito e fosse stato un vescovo e martire, ovvero san Valentino da Terni, nato nel 176 e morto nel 273 d.C.

E’ venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica sia da quelle ortodossa e anglicana e oltre a essere patrono degli innamorati, lo sarebbe anche degli epilettici.

Si trovano reliquie di san Valentino in chiese di Roma e anche in una basilica di Terni, ma persino a Savona, in Sardegna e in Calabria e in Basilicata.

Perché sia il santo degli innamorati non è chiarissimo, ma esistono due leggende che lo spiegherebbero: la prima narra di come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani.

Un altro racconto invece dice che il vescovo di Terni unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino.

La storia di san Valentino da Terni è raccontata anche sul nostro sito, dove trovate anche l’origine della festa e il racconto di precedenti feste pagane denominate Lupercali.

Cosa c’è da imparare

La morale di questa fiaba è molto semplice: nessuno può sfuggire alle frecce dell’amore!

 

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