#mieleperlemamme: la Lavatrice che vorrei

#mieleperlemamme

Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice si mettesse a suonare l’allarme quando vengono introdotti nel cestello pantaloni e giacche con le tasche piene. Non so da voi, ma in casa mia sassi, fazzoletti di carta, conchiglie e patenti di guida sono state centrifugate più e più volte, con tutti i danni che ne conseguono.

Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice intonasse le note del Don Giovanni mentre fa il bucato. Ma mi accontenterei anche della Bella Lavanderina, invece del soporifero rumore del cestello che gira e che fa tanto effetto lavanderia a gettoni.

Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice trasformasse per magia il mio straccetto del mercato in un tubino di Prada, schiacciando il tasto del prelavaggio.

Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice invece di restringere i pigiami dei bambini lavaggio dopo lavaggio, fosse capace del contrario: di ingrandirli per stare al passo con i loro scatti di crescita. E magari facesse lo stesso con i miei jeans, seguendo l’ago della bilancia.

Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice riconoscesse le mie impronte digitali e si rifiutasse di prendere comandi da altri membri della famiglia. Per una purista del bucato come me è intollerabile vedere un carico fatto senza tutti i crismi!

E’ chiedere troppo? Forse quel giorno è ancora lontano e tocca tornare con i piedi per terra, ma poter lavare i cachemirini ad occhi chiusi, con la certezza di riaprire lo sportello e trovare una nuvola profumata invece di una maglia spessa e infeltrita sarebbe già un sogno. Io confesso che tutte le volte che metto in macchina un golf di lana vengo colta da una specie di brivido. Poi pensando alla fatica che si fa a lavare a mano i golfini con il metodo della nonna, riempio la vaschetta dell’ammorbidente e decido di tentare la sorte. Quando va male, faccio felice mia figlia passando i resti ai suoi bambolotti.

Ridimensionando le aspettative sul mio elettrodomestico preferito, mi piacerebbe una lavatrice intelligente, che se per caso ti scappa la mano col detersivo, ci pensa lei a dosarlo all’interno. Una lavatrice che se tu stai parlando al cellulare mentre selezioni il programma (sarà capitato anche a voi no?) e stai per mettere la camicetta di seta a 70 gradi, si ferma da sola, perché fiuta l’errore. Una lavatrice che scova le macchie nascoste anche nei capi scuri (quelle a mio parere più fastidiose) e le dissolve alla radice. E poi che sia sempre più attenta all’ambiente, a ridurre gli sprechi di acqua e energia, perché va bene il bucato impeccabile, ma il futuro del pianeta è altrettanto importante!

Immagino una lavatrice in grado di lavare piumini e giaccavento senza spennarli. Io le ho provate tutte: la pallina da tennis, a sbatterli sullo stendino fino allo sfinimento, centrifuga sì, centrifuga no, eppure non sono mai riuscita a competere con la lavanderia.
Ecco – a pensarci bene – cosa mi basterebbe dalla lavatrice del futuro: che mi evitasse del tutto le puntate in lavanderia, con cui ho da sempre un pessimo rapporto.

Sono stata invitata insieme ad altre blogger all’evento #mieleperlemamme dove verranno presentate le nuove lavatrici e asciugatrici Miele dal design innovativo e dalle caratteristiche super tecnologiche.

Chissà mai che il futuro ci stia già aspettando nello showroom di via Moscova… Vi farò sapere!

Questo post è offerto da Miele

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