Le Conserve della Nonna: confettura di prugne

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Quando hai la possibilità di entrare nel cuore di un’azienda e scoprire che esistono ancora persone che lavorano col cuore, rimani affascinata.

Conserve della Nonna del Gruppo Fini ci ha aperto le sue porte portandoci a vedere come si lavora la confettura di Prugne tipo Modena.

Maurizio, questo il nome della guida che ci ha accompagnate in un viaggio tra i sapori e i profumi di una volta è un uomo che fa il suo lavoro con amore e passione da tanti anni, come traspare dalle sue parole pronunciate con il tipico accento emiliano.

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Prima di entrare, abbiamo avuto la possibilità di fare un assaggio di marmellate che sono veramente “non solo buone”, dove si sente la lavorazione artigianale come quella della nonna, ma gli standard di sicurezza  sono al 100% (cosa che non sempre è garantita nei vasetti fatti in casa!).
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L’azienda Conserve della Nonna punta molto sull’attenzione all’ambiente, tanto che è stato installato anche un impianto fotovoltaico.

Qui si lavora solo con prodotti locali, e ogni prodotto è scelto durante la sua stagionalità, ragione per cui non troverete in questa stagione la lavorazione della marmellata di fragole, ma piuttosto quella della Prugna di Modena, che si raccoglie matura in questo periodo, dopo l’estate.

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Dentro alle confetture a marchio Le Conserve della Nonna non vengono usati conservanti o coloranti, ma esclusivamente zucchero di canna per la conservazione e niente Pectina, garanzia questa di genuinità che però richiede tempi di produzione più lunghi.vasetti

Il processo produttivo di un vasetto di confettura è molto rapido: appena arrivano in azienda, le prugne vengono spostate dentro grandi vasche per essere lavorate. Dopo averle denocciolate e trasformate in purea, si lascia riposare la composta tutta la notte e il giorno dopo è pronta per la produzione.

 

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Una volta invasata la confettura passa al processo di pastorizzazione, uno dei processi più sicuri per avere un prodotto privo di microbiorganismi pericolosi per la salute, che è uno dei problemi più grossi quando si realizzano prodotti casalinghi. Quindi attenzione alle marmellate fai da te, se non si conoscono le regole di sicurezza meglio lasciar perdere, e affidarsi ai prodotti industriali fatti con amore.

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E per un maggior sicurezza ogni singolo vasetto viene passato in una macchina a Raggi X che scarta immediatamente quelli dove nota la presenza di corpi estranei, come pezzi di vetro o pezzi di nocciolo sfuggiti ai primi controlli. Tutti i vasetti di marmellata poi vengono sottoposti al controllo del sottovuoto, e se un tappo non è messo bene il vasetto viene scartato.

 

La confettura di prugne, dopo tutti questi passaggi, è finalmente pronta per la nostra tavola e vi assicuro che, una volta assaggiata, sembra quasi di sentire il profumo della lavorazione che ci ha accompagnati per tutta la visita.

Non è un sapore dolce, perché la Prugna di tipo Modena è un po’ acidula, ed è il gusto che deve avere, forte e determinato, perfetto per crostate e per la tipica Pinza, una ricetta a base di pastafrolla che esalta il sapore della confettura. È appunto adatta ai prodotti da forno, perché essendo priva di pectina non ribolle durante la cottura.

 

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E poi non si butta via niente, abbiamo saputo che persino i noccioli delle prugne, vengono restituiti ai contadini, che li riciclano nel riscaldamento.

Una curiosità che ho scoperto che rende i prodotti Le Conserve della Nonna ancora più  caserecci è che anche il packaging è “fatto a mano” ovvero ogni etichetta di prodotto viene disegnata a mano dal loro  illustratore di fiducia.

 

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Insomma, con la confettura di Prugna Le Conserve della Nonna si torna bambini, e se volete sapere qualche segreto in più e scoprire le ricette della tradizione potrete scoprirle sul  sito nonsolobuono, dedicato a tutti i loro prodotti con indicazioni su come utilizzarli al meglio.

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