Il forno che ha imparato a cucinare

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C’era una volta un forno a microonde che si era stufato di fare solo il forno a microonde. Non ne poteva più di essere utilizzato da noi umani solo per scaldare un goccio di latte o per resuscitare piatti surgelati cucinati da altri. Questo piccolo microwave voleva darsi alla cucina vera: risotti, pastasciutte e perfino la polenta. Ma non si accontentava più di scaldarli e basta, voleva proprio preparali lui, come fanno i veri cuochi, partendo dalle materie prime.

Il suo sogno nel cassetto, poi, era riuscire a fare la pizza come quella dei ristoranti, impastando farina e lievito, lasciando lievitare l’impasto al calduccio e poi cuocerla a puntino. Dalla sua aveva una tecnologia e un cervello da robot e poi aveva osservato per tanti anni quello che succedeva ai fornelli, proprio di fianco a lui. 

Un giorno è finalmente arrivato qualcuno ad aiutarlo nel suo progetto ed è nata #CucinaBarilla, una vera rivoluzione nel modo di preparare da mangiare.

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Insieme ad altre mamme blogger siamo state invitate ad assaggiare in anteprima le leccornie preparate con questo nuovissimo sistema di cottura e a mettere alla prova le sue arti culinarie. Utilizzare il forno è quasi un gioco, perché fa davvero tutto lui: riconosce gli ingredienti, legge le ricette e le prepara nei tempi giusti pronte da impattare e servire (quello tocca ancora farlo a voi!). Fantastico, no? Alcune di noi inizialmente erano un po’ scettiche, pensando che un forno a microonde per quanto evoluto, non potesse certo competere con una buona massaia.

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Ma dopo il primo morso di focaccia cominciavano tutte a cambiare idea e quando sono arrivati i fusilli gustosi e per niente scotti, i dubbi erano spariti.

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Poi questo nuovo forno dai super-poteri è arrivato in dono casa nostra e gli effetti si cominciano a vedere, ha già continuato a stupirci preparando per noi vere prelibatezze. Il nostro robot per creare i suoi piatti ha soltanto bisogno dei magici kit che contengono ingredienti di prima qualità e un codice a barre che gli permette di leggere la ricetta. A noi resta il compito di aprire la busta e rovesciarla nell’apposito contenitore, poi liberi tutti fino al suono del ding, che ci avvisa che è pronto in tavola. Da quando c’è lui, chissà come mai, tutti e 3 i ragazzi si sono improvvisamente interessati alla cucina, perché scegliere il menù preferito dallo scaffale dei kit e passare il codice a barre della confezione nel sensore per l’operazione riconoscimento è un compito che li diverte molto: niente fatica e zero rischi di fallimento!

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Cosa mangiamo oggi? Li sento tergiversare in cucina davanti alla piramide dei kit, indecisi fra risotto ai funghi o alla milanese, fusilli al pesto o primavera e poi pizze e focacce da urlo, dolci e torte. Con Cucinabarilla il rischio di mangiare la solita minestra non c’è! E io oltre a riposarmi quando il mio chef hi-tech risolve pranzi e cene al posto mio, sono tranquilla perché i miei figli non devono maneggiare fuoco e acqua bollente, con risultati non sempre commestibili.

Persino mio marito ha voluto sperimentarlo per la tradizionale pizzata della domenica sera e, per la prima volta, non ha comprato tutto pre-fatto, ma ha inaugurato il kit rosso della pizza. Una volta che l’impasto era lievitato, il robot l’ha richiamato all’ordine per stendere la base, aggiungere il condimento e infornare. A cuocerla croccante poi ci ha pensato #cucinabarilla.

Per saperne di più visita il sito CucinaBarilla.it , scopri tutte le funzioni e la scelta dei kit, che si possono comprare on line. Una nota estetica, dato che in cucina anche l’occhio vuole la sua parte: il packaging declinato nei vari colori a seconda dei piatti è molto d’effetto nella dispensa. (:

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