10 cose che ho imparato sulla nutrizione nei primi 1000 giorni di vita
Sono stata invitata con un gruppo di mamme blogger a partecipare a un incontro molto interessante dove il nutrizionista Giorgio Donegani ha spiegato quanto sia importante l’alimentazione corretta per i bambini e quanto sia fondamentale cominciare a pensarci già in gravidanza. E’ infatti nei primi 1000 giorni di vita (e si comincia a contare quando il bebè è nella pancia), che si gioca la salute futura dei nostri figli.
Una corretta educazione alimentare può salvare i nostri figli da malattie e costituire la base per il loro benessere.
Ecco 10 cose che ho imparato su cibo e bambini nel primo 1000 giorni all’#osservatorio1000giorni:
- Una mamma su 3 non considera lo svezzamento una tappa importante nella crescita del suo bambino e spesso prende sotto gamba questo delicato periodo. Invece questo momento rappresenta un’importante occasione per impostare nei nostri figli delle buone abitudini alimentari che resteranno un bagaglio per tutta la vita.
- Est modus in rebus dicevano gli antichi e questa massima vale anche per il cibo. In teoria tutto si può mangiare, ma con moderazione e usando la testa! Una fettina di salame ogni tanto è permessa, ma non bisogna esagerare!
- Il cioccolato è ormai sdoganato (ovviamente vale la regola numero 2 che ho appena illustrato), non solo non fa male, ma sembra porti benefici a mamme e bambini. Pensate che una recente ricerca ha dimostrato che consumare con moderazione, ma regolarmente, cioccolato in gravidanza può essere vantaggioso per la crescita e lo sviluppo fetale, perché i flavonoli contenuti hanno potere di migliorare il flusso sanguigno. Senza contare gli effetti positivi sull’umore materno (:
- A volte i capricci dei nostri figli a tavola, non sono altro che una richiesta di attenzione. Saper leggere questi segnali ci permette di non cadere in pericolosi circoli viziosi di ricatti e litigi legati al cibo. Prendete tempo e dedicate attenzioni al piccolo che rifiuta il cibo, magari potete allettarlo con un tête-à-tête al ristorante, voi due soli, dove rilassarvi e far finta di essere grandi.
- L’animale si nutre, l’uomo invece mangia. Dunque anche senza fame siamo capaci di divorarci una torta solo per gola e questo dovrebbe farci riflettere.
- E’ importante educare il gusto fin da piccoli, mettendo poco sale e poco zucchero nelle nostre ricette. Se però ci siamo fatti prendere la mano possiamo comunque ritornare sui nostri passi, eliminando a poco a poco l’eccesso di sale e zucchero. E’ stato provato che bastano 3 settimane per riabituarsi a cibi meno sapidi.
- Bambini che chiedono sempre la solita pasta in bianco, è un classico delle migliori famiglie. Secondo l’esperto di educazione alimentare Donegani un periodo di neofobia, cioè di paura dei sapori nuovi è normale e può essere tollerato. Certo se i vostri figli vi chiedono sempre lo stesso piatto per anni bisogna correre ai ripari!
- Fate riassaggiare ai bimbi gli stessi alimenti a distanza di tempo e nel frattempo date il buon esempio in famiglia. Se i vostri figli rifiutano i broccoli, abbiate pazienza e mangiateli con gusto davanti a loro. Provate a riproporli più avanti, di solito l’effetto imitazione funziona!
- Il gusto si educa già nel pancione: è tipico il caso delle donne indiane che si nutrono di cibi speziati, i cui figli adorano il curry sin da piccoli. Dunque non priviamoci di certi cibi in allattamento per la paura che poi i nostri bambini rifiutino il latte, perché se abbiamo consumato questi alimenti in gravidanza il piccolo sarà abituato già a questo sapore.
- Mai dare cibo fuori pasto. Questo dovrebbe essere un mantra per tutte le mamme che hanno a cuore la salute dei loro figli. Perché la cattiva abitudine di smangiucchiare a tutte le ore, una volta appresa, è molto difficile da eliminare, dunque meglio non impararla proprio!
In collaborazione con QuiMamme