I segreti della buona alimentazione #osservatorio1000giorni

pregnant-diet Moderazione e varietà sono i concetti chiave di una alimentazione corretta

Siamo state invitate a partecipare al secondo workshop dell’#osservatorio1000giorni, una mattinata molto istruttiva insieme al nutrizionista Giorgio Donegani, dove confrontarci sull’importanza dell’alimentazione nei primi anni di vita.

Come abbiamo già accennato in questo post, le buone abitudini in fatto di cibo si apprendono già nel pancione ed è proprio per questo che con uno stile di vita alimentare corretto fin dalla gravidanza, le mamme possono fare molto per la salute futura dei loro bimbi. Non si tratta però di sposare diete iper-salutistiche o farci prendere dal fanatismo, ma di impostare al più presto una serie di buone pratiche alimentari all’insegna di 2 concetti chiave come moderazione e varietà, che favoriranno il benessere dei nostri figli negli anni successivi (e anche la nostra!).

Gli esperti chiamano “programming” tale facoltà materna di fornire al bimbo una serie di stimoli positivi o negativi, che hanno il potere di influenzare la sua vita futura. Da mamma che ha fatto di tutto perché i suoi bambini imparassero ad apprezzare il cibo sano e i sapori dei diversi alimenti fin da piccolissimi, mi sento rincuorata dall’idea di aver gettato le basi della loro educazione alimentare nei primi mille giorni della loro vita, perché adesso che sono più grandicelli è molto più difficile guidarli a fare delle scelte corrette a tavola (:

Vediamo le mosse vincenti per partire con il piede giusto nelle tre fasi della gravidanza, allattamento e svezzamento:

Gravidanza

Una donna incinta non deve mangiare per due, come predicavano a gran voce le nostre nonne, ma piuttosto dovrebbe mangiare il meglio per sé: non troppe proteine, pochi zuccheri e sodio, più ferro e fibre. In questo modo riesce a tenere sotto controllo il suo peso, regalando salute al bimbo.

donegani

Un eccessivo consumo di proteine nei primi 1000 giorni, ci spiega Giorgio Donegani, è proprio uno dei fattori che predispongono all’obesità. Questo problema, che purtroppo vede noi italiani in testa alle classifiche europee, può infatti essere di origine genetica, ma perché si manifesti va comunque attivato da determinati comportamenti. Le proteine sono responsabili della costituzione delle cellule, anche di quelle adipose che una volta formate si riempiranno di grasso.

La buona notizia per le donne in dolce attesa riguarda il cioccolato che ormai è ufficialmente sdoganato, perché oltre a portare il buonumore fra le mamme pare favorisca la vita sociale dei nascituri!

Allattamento

I benefici del latte materno sulla salute del bebè sono ormai noti, tanto che le indicazioni dell’OMS raccomandano chiaramente l’allattamento esclusivo al seno almeno fino ai 6 mesi, ma meglio ancora fino all’anno di vita.

allattamento

Purtroppo però ci sono casi in cui questo naturale processo si inceppa e non è possibile nutrire al seno il proprio figlio (ricordiamoci che allattare non dovrebbe essere vissuto come un dovere per la mamma, ma un piacere) ed ecco che si impongono scelte diverse. In questi casi va adottato il latte di proseguimento, che è studiato per apportare tutti gli elementi nutritivi necessari alla buona salute del bebè, al contrario del latte vaccino, troppo proteico e assolutamente non adatto ai piccoli. Fino ai due anni il latte di mucca dovrebbe essere sostituito con il latte di crescita, meno proteico, più equilibrato, ricco di ferro e in grado di apportare tutti i nutrimenti più adatti ai piccoli.

Svezzamento

La parola d’ordine è non avere fretta, non ci sono premi per chi comincia prima ad assaggiare le pappe. Per chi si nutre di latte materno non c’è assolutamente ragione di pensare allo svezzamento prima dei 6 mesi, si può anticipare, invece, quando l’allattamento è artificiale. I dati raccolti dall’Osservatorio 1000 giorni, rivelano invece che il 50% delle mamme interpellate ha cominciato lo svezzamento prima dei 6 mesi.

svezzamento

Il primo appuntamento con il cibo è una tappa importantissima per lo sviluppo dei bambini e non va sottovalutato o caricato di valenze negative. Lo sforzo di ogni mamma dovrebbe essere quello di vivere con gioia e molta calma questo momento, mettendo in conto una buona dose di pappa sputata in faccia, senza farsi prendere dall’ansia.

Rispetto a qualche anno fa, quando un calendario rigidissimo regolava l’introduzione dei cibi nei bambini per lo spettro delle allergie, oggi gli esperti sono concordi nell’affermare che non ci sono limitazioni nella varietà dei cibi da proporre ai neonati, ma che bisogna ovviamente stare attenti alla consistenza, alle quantità e soprattutto alla qualità. Ovviamente facendosi guidare dal buonsenso. Il “baby food” è la scelta più sicura e salutare in questa fase delicata, perché preparato con materie prime sottoposte a controlli rigorosissimi, dove ad esempio non sono tollerati pesticidi e sono rispettate tutte le norme igieniche.

post-svezzamento

In tutte le fasi di questi fatidici 1000 giorni, l’idratazione ha un ruolo centrale. Spesso ci si dimentica di bere e di far bere i bambini. La sete non è il giusto segnale da seguire, bisognerebbe bere acqua prima che si manifesti. Anche un bimbo allattato al seno, se fa molto caldo, potrebbe avere bisogno di bere un po’ d’acqua ogni tanto. Mentre sicuramente deve bere molto la sua mamma per ripristinare i liquidi che consuma allattando. Così come i bimbi più grandicelli che devono essere stimolati a bere, perché spesso se ne dimenticano.

 

Per chi volesse approfondire questi argomenti, leggere qui

In collaborazione con QuiMamme

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