I prodotti Ortolina hanno allietato e semplificato i nostri pasti delle vacanze, quando gli ospiti andavano e venivano e capitava spesso di improvvisare una gustosa pasta all’ultimo minuto. I miei figli sono diventati dei fan del sugo dolce e senza pezzi di pomodoro, tanto da attaccarsi al tubetto Ortolina per gustarlo anche da solo! E io oltre al buon sapore ne ho apprezzato la praticità: basta scaldare la salsa e rovesciarla sugli spaghetti per avere un primo da leccarsi i baffi. Qui se volete una ricetta di mia figlia Matilde: gnocchi di patate con ricotta e Ortolina.

Ma è solo dopo aver visitato l’azienda Rodolfi Mansueto a Ozzano (Parma), nel Parco regionale del Taro, insieme ad altre mamme blogger, che ho toccato con mano gli alti standard di qualità dei prodotti Ortolina.

Solo per darvi un’idea: i pomodori utilizzati, così come tutte le verdure, sono raccolti in un raggio di 50KM dallo stabilimento, vengono scaricati dai camion direttamente dentro un avveniristico percorso acquatico, dove vengono selezionati, lavati e trasportati nelle varie macchine che li lavorano e mettono in vasetto o tubetto in pochissime ore.

Ma è anche dal racconto appassionato dei proprietari che traspare la cura e l’attenzione in ogni passaggio della catena produttiva. Resto sempre affascinata dalle storie delle aziende a gestione famigliare ed è interessante ripercorrere le tappe fondamentali dei 120 anni di vita della Rodolfi insieme a Giuseppe, 85 anni, figlio del fondatore Mansueto e lavoratore instancabile nonostante l’età. Pensate che è ancora lui a presidiare personalmente la produzione, che in questo periodo dell’anno raggiunge il suo clou con lo stabilimento attivo 24 h al giorno 7 giorni su 7.

Questa è una delle più antiche industrie italiane di trasformazione del pomodoro, nata come piccolo laboratorio artigianale per servire l’osteria del paese, che grazie alle intuizioni felici del suo fondatore e da una buona gestione degli eredi è oggi tra le prime 20 aziende al mondo del settore, con i suoi marchi Ortolina, Alpino e Ardita. Gli ultimi due marchi oggi dedicati al food service riflettono nel nome l’eco delle due guerre mondiali, che hanno profondamente segnato la storia dell’azienda e della famiglia Rodolfi. Se Giuseppe Rodolfi rappresenta il legame con la tradizione e i valori che animano da sempre l’azienda: qualità e innovazione, sua figlia Isabella è il trampolino verso il futuro.

Dalle sue parole ascoltiamo la versione femminile della storia, dove una nonna ottima cuoca preparava un sugo di pomodoro e verdure dell’orto senza pezzi e erbette, per condire le tagliatelle ai bambini di casa. Ed è proprio a quella ricetta originale d’altri tempi che si ispira ancora oggi l’Ortolina.

Isabella è da sempre attenta ai temi dell’alimentazione sana e della qualità del cibo e da quando è mamma porta avanti battaglie nelle scuole della figlia per rivoluzionare il menù della mensa. Dentro l’azienda affianca con grinta il padre Giuseppe e riesce a trasformare la sua esprienza di mamma in linfa creativa per inventare nuovi prodotti. E’ sua l’idea della linea kids, sughi pronti con certificazione biologica a base di pomodori e verdure fresche, dedicati ai bambini dai 4 anni in su. Li ha sperimentati direttamente sulla sua bambina, che come spesso accade ha un palato esigente e sono davvero a prova di capricci: cremosi e dolci al punto giusto nessun pezzetto di verdura affiorante e senza neppure una fogliolina verde! #ortolina #ortoincucina #mammaortolina