Come sopravvivere al campus estivo
Oratorio estivo, campus multi-sport, full-immersion solo calcio, in questo periodo i bimbi di città escono alle 8 di mattino e tornano a casa la sera contenti e stremati per aver giocato tutto il giorno sotto il solleone, dopo essersi rimpinzati di patatine, bibite e gelati.
Certo ci sono anche i campi alternativi, dove al fresco delle frasche si dipinge con gli acquerelli e ci si nutre di centrifugati rinfrescanti, i camp madrelingua che nel prezzo comprendono anche il microclima di Cambridge e ti riconsegnano i pargoli senza un filo di sudore o i centri estivi sottozero, dove i bimbi non vedono la luce del sole e restano indoor in balia dell’aria condizionata a manetta. Ma per la maggioranza dei comuni mortali vale la ricetta scatenarsi all’aria aperta col sole sulla zucca e 30 gradi all’ombra, tanto che in molte zone d’Italia i centri estivi si chiamano giustamente “campi solari”.
Sono sopravvissuti tutti e sopravviveranno anche i nostri figli, e udite udite si divertiranno pure parecchio, ma qualche piccolo accorgimento per evitare il peggio noi mamme lo possiamo comunque adottare.
Ecco il nostro kit salvavita a prova di Summer Camp
- Crema solare protezione 150 (non esiste ma bisognerebbe inventarla apposta!), da applicare sulla faccia la mattina in uno strato spesso minimo un cm, minacciando i bambini di riapplicarla almeno 3 volte nell’arco della giornata senza dimenticare il collo, che torna regolarmente ustionato.
- Un’antizanzare tropicale: perché gli insetti rimasti in città sono molto molto aggressivi.
- Borraccia: sempre meglio dotare i bimbi della loro scorta di acqua personale, perché nella confusione dimenticarsi di bere è un grande classico.
- Braccialetto/tatuaggio con numero di telefono della mamma in caso si perda durante la classica gita all’acqua-fan. Quando si spostano greggi numerosi la pecorella smarrita c’è sempre!
- Cappellino con visiera possibilmente autodesiva da incollare sulla testa e non togliere fino a sera.
- Occhiali da sole come raccomandano gli oculisti, a patto che abbiate voglia di farne fuori uno al giorno, perché non esiste bambino sulla faccia della terra che li riporti a casa intatti.
- Carte, libro, gioco: perché è un gesto simbolico che va fatto, pensando che magari dopo pranzo i ragazzi si intratterranno con qualche attività rilassante. Anche se sappiamo benissimo che in realtà passeranno la siesta a far girare lo spinner o a parlare di clash royal o Ariana Grande è giusto non demordere.
- Un cambio completo anche se i bimbi sono cresciutelli, ché gli incidenti di percorso sono sempre in agguato.
- Anti-pidocchi Chi pensava di aver chiuso fuori di casa i pidocchi con la fine della scuola, non ha fatto i conti con la promiscuità dei centri estivi, dove gli insetti banchettano al calduccio sulle chiome sudate dei nostri pupilli. Preparatevi dunque ad aspettarli a casa la sera con trattamento e pettino in mano.
- Gel all’aloe è una delle poche sostanze a dare un po’ di refrigerio alle facce paonazze dei reduci del camp, fatene scorta!
Per scegliere il campus più adatto ai vostri bambini, guardate la nostra selezione di campi estivi!