Svezzamento, mamma mia!

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Dal mio osservatorio privilegiato di mamma di 3 figli ormai grandi e di blogger, sul tema dello svezzamento ne ho viste e sentite di tutti i colori.

Quello che dovrebbe essere un importante e naturale passaggio di crescita per il nostro bebè è spesso vissuto dai genitori con un carico di ansia, stress, preoccupazione o al contrario con una eccessiva leggerezza e “faciloneria”. A fare da sfondo una serie di mode e credenze, diffuse anche dalla Rete, che negli anni hanno influenzato le mamme alle prese con le prime pappe.

E così ho conosciuto mamme che dedicavano le loro giornate in modo maniacale alla preparazione del famigerato brodino vegetale, fatto rigorosamente con acqua minerale griffata, introducendo una verdura per volta per paura delle intolleranze. Naturalmente per loro svezzare i figli era un compito serissimo e impegnativo, tanto da non poterle più frequentare fino a quando le creature non avessero finalmente assaggiato l’ultimo ortaggio senza conseguenze.

Ma ho visto con i miei occhi anche mamme che propinavano rigatoni con salsiccia, pollo arrosto e mousse al cioccolato a bimbi minuscoli in nome della nuova teoria dell’auto-svezzamento. Queste non avevano certo problemi a uscire al ristorante in famiglia, perché saltavano del tutto il periodo della tapioca e della farina di mais.

Da una parte c’è chi sceglieva l’omogenizzato, dall’altra chi non concepiva altro che pappine fai da te, preparate con alimenti rigorosamente del contadino. Due schieramenti diversi, che spesso basavano le proprie scelte su inclinazioni personali o suggerimenti di nonne e amiche.

In mezzo a queste due categorie, tante mamme come me che cercavano invece di orientarsi nel grande universo della nutrizione infantile per fare il meglio per il proprio bimbo, basandosi su informazione scientifiche, oltre le bufale del momento.

Io all’epoca mi sono fidata del pediatra e del mio cervello per aiutare i miei tre piccoli a muovere serenamente i primi passi nel mondo del cibo, senza stare troppo ad ascoltare le chiacchiere ai giardini o i consigli delle vicine di casa. Oggi in aiuto dei neogenitori c’è uno strumento in più, che è il sito Nutripedia, nato per diffondere i principi della corretta alimentazione in gravidanza e nei primi anni di vita, contro le fake news che circolano su Internet.

Al tema dello svezzamento, che come ormai tutti gli esperti concordano dovrebbe iniziare intorno ai 6 mesi di vita, sul sito è dedicato ampio spazio, grazie al contributo scientifico di pediatri e nutrizionisti.

Si trovano infatti le linee guida generali le linee guida generalile indicazioni per preparare le prime pappe e le informazioni per evitare squilibri nutrizionali in una fase di crescita tanto delicata.

Qui, solo per darvi un assaggio, vi lasciamo alcuni tips tratti da Nutripedia, che possono aiutare ad affrontare il momento dello svezzamento con successo:

  • Non avere fretta: la prima pappa, all’inizio, è solo una sequenza di piccolissimi assaggi che servono a prendere confidenza con la novità del cibo proposto e con il cucchiaino (anzi una buona idea è iniziare il piccolo a giocare con un cucchiaino prima di iniziare il divezzamento, per aumentarne la familiarità).
  • Proporre un nuovo alimento per volta e aspettare qualche giorno prima di introdurne un altro; questo per due ragioni: innanzitutto per abituare il bambino ad apprezzare e gustare i sapori dei vari cibi, poi per aiutare voi a evidenziare eventuali reazioni. Inoltre meglio non offrire alimenti nuovi mentre il bambino è ammalato, perché è facile che ci sia un “rifiuto”.
  • Iniziare con piccole dosi da aumentare gradatamente man mano che il vostro bambino dimostri interesse per il nuovo cibo.
  • I nuovi alimenti vanno sempre proposti e mai imposti: pochi cucchiaini controvoglia non servono a imparare il buon rapporto con il cibo, anzi.
  • Variare con gradualità gli alimenti per educare il vostro bambino a gusti diversi e per fornirgli tutti i contenuti nutritivi dei vari cibi: il vostro pediatra vi aiuterà nella scelta.
  • È importante utilizzare alimenti sicuri, digeribili e preparati in condizioni di massima igiene.
  • Verificare sempre la temperatura della pappa prima di proporla al vostro bambino, perché non sia troppo calda.
  • Non riscaldare una pappa avanzata e già cotta in precedenza.

 

Post in collaborazione con www.nutripedia.it

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