Attenti al cyberlupo

Quando la mamma mandò Capuccetto Rosso a portare la merenda alla nonna, sapeva bene che lungo la strada avrebbe potuto incontrare il lupo. E ovviamente le fece le dovute raccomandazioni. “Non fermarti a parlare con gli sconosciuti” disse. “E come no!” pensò Cappuccetto “e allora che ci vado a fare in giro?”.

Ecco, se volessimo trovare un modo di parlare ai ragazzini di come relazionarsi in rete si potrebbe partire dalla favola popolare, che come tutte le favole esemplifica attraverso le immagini verità di fondo sulla vita, la nostra psiche e il percorso di crescita.

Diventare grandi, si sa, passa necessariamente dalle scoperte e dagli errori.

Tenere a casa i figli, invece di mandarli in giro nei boschi a fare esperienza, a lungo termine non serve a proteggerli. Prima o poi un lupo lo incontrano, e quando questo accade possiamo sperare che il lupo non sia troppo grosso, ma soprattutto che loro siano abbastanza preparati a riconoscerlo.

Nella pre-adolescenza, (età che tende sempre più ad anticiparsi, a volte preadolescenti sono anche i bambini di quinta elementare) 3 ragazzini su 4 vanno su internet per soddisfare le loro curiosità sessuali, e la metà delle ragazzine. Soddisfare le proprie curiosità sessuali vuol dire prima di tutto sapere, e internet è facile, veloce, e dà la sensazione di essere al riparo dietro uno schermo, permettendo di affrontare un tema scabroso senza mettere in gioco le proprie insicurezze.

Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta, ne ha parlato durante l’incontro di Navigare Sicuri  che si è tenuto a Napoli nei giorni scorsi e ha descritto bene quali sono le tappe dell’adescamento on line, un tema che è di straordinaria attualità.

Il primo approccio appare sempre casuale (come non pensare al lupo che “passava di là”?) e attenzione, non avviene solo su FB. I bambini sono fin da piccoli esposti alle relazioni on line, basti pensare ai giochi sulle varie piattaforme, ai tablet e ai telefoni, che ormai sono sempre “social”, ovvero permettono di entrare in contatto con sconosciuti, tramite avatar.
Poi “il lupo” cerca di avere la fiducia e scambia alcune informazioni, in modo da sapere come muoversi liberamente senza temere di venire scoperto (Dove vai bella bambina? Sei sola? Dove abita la nonna?).

Spesso chi adesca non si presenta per come è. Mente sull’età, sulla professione, sull’aspetto fisico, per apparirci familiare e degno di fiducia, esattamente come il lupo si traveste da nonna. E cerca di creare un rapporto di esclusività con la vittima, che tende ad isolarsi. Poi comincia a chiedere un contatto sessuale, prima on line, poi dal vivo. E a questo punto diventa meno simpatico.

Per distinguere i rapporti giusti da quelli sbagliati (e non solo on line, potremmo usare la dritta anche noi adulti)  Marco Rossi usa una sigla musicale – Rap – le cui iniziali stanno per Rispetto, Affetto e Protezione. Quando una di queste caratteristiche viene meno bisogna stare attenti, ma non sempre è facile. A questa età si sperimenta, si cercano conferme, spesso l’illusione di aver trovato qualcuno che finalmente ci capisce, ci cerca e ci apprezza per come siamo non ci fa essere obiettivi. E parlare di queste cose con gli adulti non è facile. Basta vedere come fioccano le battute e gli atteggiamenti di superiorità e sbruffonaggine ogni volta che si nomina un argomento legato al sesso per capire quanto sia difficile affrontare questo tema con i ragazzi.

Per questo è importante tenere sempre aperto un canale di comunicazione, che non vuol dire pretendere di sapere tutto, ma cercare di sapere quando serve.
Siamo cyber cacciatori o no?  Quindi teniamo gli occhi aperti su certi segnali, come il passaggio da un benessere simile all’innamoramento all’eccessivo isolamento. E manteniamo costante il contatto con la realtà.

Il web è una grande opportunità, ma è la vita reale quella che fa crescere davvero.

Anna Lo Piano

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