Alla scoperta delle meraviglie del mondo animale: conosciamo la seppia
Dopo aver conosciuto il camaleonte e le sue straordinarie capacità di cambiare colore, oggi, vista la stagione estiva che ci riporta alle vacanze e al mare, andiamo alla scoperta di un altro animale che ha la stessa abilità: la seppia.
Uno splendido mollusco marino diffuso nel mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale, dalla Penisola Scandinava al Marocco. Vive sui fondali sabbiosi o nelle praterie di Posidonia oceanica, sino ai 100 m di profondità.
Quando si sente minacciata o vuole nascondersi, può modificare il colore e il disegno della sua pelle per mimetizzarsi perfettamente con il fondo marino.
Può diventare bianca per confondersi con l’acqua di mare, oppure rossa o marrone per confondersi con il fondale sabbioso. È come se indossasse un abito fatto su misura per ogni occasione!
Come il camaleonte, la seppia ha sulla pelle miriadi di cellule pigmentate dette cromatofori che le permettono di cambiare colore; ma ha un’arma in più: è in grado anche di modificare la texture della sua pelle per assomigliare a rocce o alghe. In questo modo, diventa praticamente invisibile ai suoi predatori. Cambia colore anche in base al suo stato d’animo, all’età e all’ambiente, assumendo i toni del beige, marrone, bianco e verdognolo, marezzata o zebrata.
Inoltre grazie a un particolare organo chiamato “fotoforo”, la seppia è in grado di produrre bioluminescenza per mimetizzarsi, nascondersi o comunicare con le altre seppie durante la stagione degli amori. Se si sente in forte pericolo ricorre ad un altro stratagemma: il nero di seppia, un liquido nero che funge da meccanismo di difesa. Liberandolo all’improvviso con uno spruzzo confonde il predatore e ha la possibilità di scappare. Il nero di seppia un tempo veniva utilizzato come inchiostro in forma diluita per scrivere; oggi, è usato principalmente in cosmetica, nella produzione di alimenti e in cucina.
All’interno del suo corpo allungato a forma di mantello, a cui lati ci sono delle pinne lamellari, è presente la conchiglia, nota come “osso di seppia” che spesso troviamo sulle nostre spiagge e che viene utilizzato nelle gabbie di canarini e uccellini per limare il becco e avere un’integrazione di carbonato di calcio. Alla seppia serve come organo di galleggiamento permettendole di variare la profondità in cui nuotare grazie alle bollicine di gas che contiene: come un sottomarino!
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