Ci penso io, perché giocando si cresce!
Alla nostra età (eh sì noi papà c’abbiamo il vizio di parlare al plurale con/per i nostri piccoli) giocare è tutto, significa apprendere ed esplorare, sperimentare e anche saper riconoscere le prime responsabilità. Si va dal classico mettere in ordine i giochi fino a rispettarli (i propri e quelli degli altri) e poi anche ad inventarli.
Già, perché intorno ai 2/3 anni non riuscire in un gioco o peggio non averlo (nel senso del primo sviluppo del senso di proprietà), può essere una piccola mortificazione che però può e deve (credo) diventare anche un’opportunità. Ovvero perché non risolviamo il problema subito (come piace ai più piccoli dove il senso del tempo ancora non c’è o non ci vuole essere) con un tocco di fantasia e di creatività?
Basta un cartone pronto per essere riciclato, come quello nella foto qui sopra, e può nascere una cucina per giocare da personalizzare, o con un pezzo di scotch di carta sul pavimento ecco una pista per le macchinine con protagonista tutta la nostra casa. Ed è lì spesso la chiave. Prendere ispirazione dell’ambiente domestico per trovare una nuova soluzione, per dire “hey, ci penso io” che qui sono a mio agio e protagonista, per inventare nuove strade e soluzioni.
Quanti bimbi infatti giocano più con mestoli e accessori della casa piuttosto che con i giocattoli che gli vengono regalati? Da questa loro esigenza innata, dal fantasticare per scoprire, credo possa nascere quel piccolo movimento interiore dell’abituarsi all’esercizio creativo e alla presa di responsabilità che, cresciuti, diventa l’aiutare in casa (e magari i nostri piccoli si fanno maker e ci inventano soluzioni pratiche per risparmiare tempo e non solo ;)) ed essere autonomi e primi protagonisti della loro crescita.
Su questi stessi temi, in alcune scuole italiane è in corso un progetto promosso da Bama e chiamato proprio Ci penso io!
Obiettivo è stimolare i bambini a risolvere con creatività e senso pratico i piccoli e grandi problemi che affrontano tutti i giorni, con il contributo di giochi, schede didattiche, attività da svolgere in classe e a casa…
Un approccio interessante, che mette al centro il bambino e le sue potenzialità e permette ai piccoli studenti di acquisire sempre più fiducia nelle loro capacità.
Perché tutti possano dire con sempre maggior sicurezza: ci penso io!
Guest post di Davide Nonino