Nenni che non voleva rincasare per la cena

C’era una volta una donna che aveva un figlio e una
capra. Aveva chiamato Espen il figlio e Nenni la
capra. Ma non andavano d’accordo. Perché la capra era
vagabonda e cocciuta, come tutte le capre, e non voleva
mai andare a casa quando era l’ora di cena. Ciò avvenne
anche quella sera quando Espen uscì per andarla a chiamare
e Nenni era lassù su un picco isolato.
-Mia cara Nenni: vieni giù di lì: è l’ora di cena
ed io ho fame.
-No, non prima che io abbia finito di brucare quest’erba
e l’erba di quel picco più in là!
-Bada che vado a dirlo alla mamma !
-Fa come vuoi, purché tu mi lasci in pace.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Va dalla volpe- gli rispose la mamma -e dille
di mordere la capra.
– Il ragazzo andò dalla volpe : « Mia cara volpe, mordi
Nenni, perché Nenni non vuol rincasare per la cena. Io ho
fame e voglio mangiare. »
-No, io non voglio prendermi una cornata!- disse
la volpe.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dal lupo!- rispose questa.
Il ragazzo andò dal lupo : « Mio caro lupo, sbrana la
volpe, perché la volpe non vuol mordere Nenni e Nenni
non vuol rincasare per la cena. Io ho fame e voglio mangiare. »
-No,- disse il lupo -io non so che cosa farne
della volpe perché è troppo magra.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene, va dall’orso e digli di uccidere il lupo!-
rispose la mamma.
Il ragazzo andò dall’orso : « Mio caro orso, uccidi il
lupo, perché il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe
non vuol mordere Nenni e Nenni non vuol rincasare. Io
ho fame e voglio mangiare. »
-No,- disse l’orso -non voglio guastarmi le unghie per una cosa simile!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene, va dal cacciatore e digli di tirare una fucilata all’orso!
II ragazzo andò dal cacciatore : « Mio caro cacciatore,
tira una fucilata all’orso, perché l’orso non vuol uccidere il
lupo, il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol
mordere Nenni e Nenni non vuol rincasare per la cena.
Io ho fame e voglio mangiare. »
-No,- disse il cacciatore -non voglio sciupare la
mia polvere per un orso.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dall’abete e digli di cadere sulla testa
del cacciatore e di schiacciarlo!
Il ragazzo andò dall’abete : « Mio caro abete, schiaccia
il cacciatore, perché il cacciatore non vuol tirare una fucilata all’orso,
l’orso non vuol uccidere il lupo, il lupo non
vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol mordere Nenni
e Nenni non vuoi rincasare per la cena. Io ho fame e voglio
mangiare. »
-No,- disse l’abete -io non voglio spezzare i
miei rami sulla testa del cacciatore!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene, va dal fuoco e digli di bruciare l’abete!
Il ragazzo andò dal fuoco : « Mio caro fuoco, brucia
l’abete, perché l’abete non vuol schiacciare il cacciatore, il
cacciatore non vuol tirare una fucilata all’orso, l’orso non
vuol uccidere il lupo, il lupo non vuol sbranare la volpe,
la volpe non vuol mordere Nenni e Nenni non vuoi rincasare per la cena.
Io ho fame e voglio mangiare. »
-No, -disse il fuoco -io voglio distruggere qualche cosa
di meglio di un povero abete.
Così Espen tornò a cena e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dall’acqua e dille di spegnere il fuoco.
Il ragazzo andò dall’acqua : « Mia cara acqua, spegni
il fuoco, perché il fuoco non vuol bruciare l’abete, l’abete
non vuol schiacciare il cacciatore, il cacciatore non vuol tirare
una fucilata all’orso, l’orso non vuol uccidere il lupo,
il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol mordere
Nenni e Nenni non vuol rincasare per la cena. Io ho
fame e voglio mangiare. »
-No,- disse l’acqua -da un pezzo non piove, e
non posso sciupare nemmeno una goccia!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dal bue e digli di ber su tutta l’acqua ?
Il ragazzo andò dal bue : « Mio caro bue, bevi su tutta
l’acqua, perché l’acqua non vuol spegnere il fuoco, il fuoco
non vuol bruciare l’abete, l’abete non vuol schiacciare il
cacciatore, il cacciatore non vuol tirare una fucilata all’orso,
l’orso non vuol uccidere il lupo, il lupo non vuol sbranare
la volpe, la volpe non vuol mordere Nenni e Nenni non
vuol rincasare per la cena. Io ho fame e voglio mangiare. »
-No,- disse il bue -non voglio mica scoppiare
per farti piacere.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dal giogo e chiedigli di strozzare il bue.
II ragazzo andò dal giogo : « Mio caro giogo, strozza
il bue, perché il bue non vuol bere l’acqua, l’acqua non
vuol spegnere il fuoco, il fuoco non vuol bruciare l’abete,
l’abete non vuol schiacciare il cacciatore, il cacciatore non
vuol tirare una fucilata all’orso, l’orso non vuol uccidere il
lupo, il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol
mordere Nenni e Nenni non vuol rincasare per la cena.
Io ho fame e voglio mangiare. »
-No, -disse il giogo -io non voglio spezzarmi
in due con uno sforzo simile.
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dalla scure e dille di spaccare il giogo.
Il ragazzo andò dalla scure : « Mia cara scure, spacca
il giogo, perché il giogo non vuol strozzare il bue, il bue
non vuol bere l’acqua, l’acqua non vuol spegnere il fuoco,
il fuoco non vuol bruciare l’abete, l’abete non vuol schiacciare
il cacciatore, il cacciatore non vuol tirare una fucilata
all’orso, l’orso non vuol uccidere il lupo, il lupo non vuol
sbranare la volpe, la volpe non vuol mordere Nenni e
Nenni non vuol rincasare per la cena. Io ho fame e voglio
mangiare. »
-No, -disse la scure -sono appena stata affilata
e non voglio sciuparmi!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dal fabbro e digli di martellare la scure !
Il ragazzo andò dal fabbro : « Mio caro fabbro, martella la scure,
perché la scure non vuol spaccare il giogo, il
giogo non vuol strozzare il bue, il bue non vuol bere l’acqua,
l’acqua non vuol spegnere il fuoco, il fuoco non vuol
bruciare l’abete, l’abete non vuol schiacciare il cacciatore, il
cacciatore non vuol tirare una fucilata all’orso, l’orso non
vuol uccidere il lupo, il lupo non vuol sbranare la volpe,
la volpe non vuol mordere Nenni, e Nenni non vuoi rincasare
per la cena. Io ho fame e voglio mangiare. »
-No, -disse il fabbro -io non voglio comperare
il carbone per accendere il fuoco e martellarvi poi la scure !
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dalla corda e chiedile di impiccare il
fabbro.
Il ragazzo andò dalla corda : « Mia cara corda, impicca
il fabbro, perché il fabbro non vuol martellare la scure, la
scure non vuol spaccare il giogo, il giogo non vuol strozzare il bue,
il bue non vuol bere l’acqua, l’acqua non vuol
spegnere il fuoco, il fuoco non vuol bruciare l’abete, l’abete
non vuol schiacciare il cacciatore, il cacciatore non vuol tirare
una fucilata all’orso, l’orso non vuol uccidere il lupo,
il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol mordere
Nenni e Nenni non vuol rincasare per la cena. Io ho
fame e voglio mangiare. »
-No,- disse la corda -io non voglio correre il rischio di spezzarmi in due!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene, va dal topo e digli di rodere la corda !
Il ragazzo andò dal topo : « Mio caro topo, rodi la
corda, perché la corda non vuol impiccare il fabbro, il fabbro
non vuol martellare la scure, la scure non vuol spaccare
il giogo, il giogo non vuol strozzare il bue, il bue non vuol
bere l’acqua, l’acqua non vuol spegnere il fuoco, il fuoco
non vuol bruciare l’abete, l’abete non vuol schiacciare il
cacciatore, il cacciatore non vuol tirare una fucilata all’orso,
l’orso non vuol uccidere il lupo, il lupo non vuol sbranare
la volpe, la volpe non vuol mordere Nenni e Nenni non
vuol rincasare per la cena. Io ho fame e voglio mangiare. »
-No,- disse il topo -io non voglio rovinarmi i
denti rosicchiando quella corda!
Così Espen tornò a casa e lo disse alla mamma.
-Ebbene va dal gatto e digli di prendere il topo.
Il ragazzo andò dal gatto : « Mio caro gatto, prendi il
topo, perché il topo non vuol rodere la corda, la corda non
vuol impiccare il fabbro, il fabbro non vuol martellare la
scure, la scure non vuol spaccare il giogo, il giogo non vuol
strozzare il bue, il bue non vuol bere l’acqua, l’acqua non
vuol spegnere il fuoco, il fuoco non vuol bruciare l’abete,
l’abete non vuol schiacciare il cacciatore, il cacciatore non
vuol tirare una fucilata all’orso, l’orso non vuol uccidere il
lupo, il lupo non vuol sbranare la volpe, la volpe non vuol
mordere Nenni e Nenni non vuol rincasare per la cena. Io
ho fame e voglio mangiare. »
-Sì,- disse il gatto -ma dammi prima una goccia
di latte per i miei gattini.
Il ragazzo gli diede la goccia di latte. Così il gatto prese
il topo, e il topo rosicchiò la corda, la corda impiccò il fabbro,
il fabbro martellò la scure, la scure spaccò il giogo, il
giogo strozzò il bue, il bue bevve l’acqua, l’acqua spense
il fuoco, il fuoco bruciò l’abete, l’abete schiacciò il cacciatore,
il cacciatore tirò una fucilata all’orso, l’orso uccise il
lupo, il lupo sbranò la volpe, la volpe diede un morso a
Nenni e Nenni tornò a casa di corsa e con tanta furia che
andò a battere contro il muro di cinta spezzandosi una gamba.
-Ahimè! -belò la capra.
Non è morta, ma adesso va in giro con tre gambe solamente.
E Espen dice che le sta bene perché non volle quel
giorno rincasare per la cena, mentre egli aveva fame e voleva mangiare.

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