La piccola onda e il pescatore

Di Elsa Fanuli Ribechini

Favola finalista alla 29° edizione del Premio H.C. Andersen - Baia delle Favole, Sestri Levante 1997.

C’era una volta un’onda piccina, tanto piccina che sembrava un ricciolo d’acqua sulla grande superficie del mare. La piccola onda vagava qua e là per l’immenso mare con un grande desiderio: voleva crescere, diventare grande e forte nel più breve tempo possibile. Perciò decise di rivolgersi al suo grande padre Mare e gli disse:
“Padre mio sono così piccina che non sembro nemmeno un’onda ma un ricciolo d’acqua. Per crescere e divenire alta e possente come posso fare?”.
Il Mare rispose:
“ Non ho tempo piccina per rispondere alla tua domanda. Devo governare i pesci e le correnti, trasportare le navi degli uomini e pettinare le alghe. E’ una grossa responsabilità, sai? Chiedi alle tue sorelle maggiori, le onde dell’oceano, loro vedrai ti risponderanno”.
Andò allora a cercare le possenti onde dell’oceano, sue sorelle maggiori.
“Ohhh” esclamò stupefatta “ voi che siete così grandi e possenti, ditemi, qual é il vostro segreto? Come si fa a crescere e diventare come voi?”.
“Chi é che parla, sorelle?” fece un’onda più alta e minacciosa delle altre “Mi é parso di sentire un bisbiglio… per caso ha parlato quel piccolo ricciolo d’acqua che sta cercando di mantenersi in equilibrio sulle nostre pareti?”.
“Non sono un ricciolo d’acqua! Sono un’onda proprio come voi, solo che sono ancora piccina!” reagì infuriata la piccola onda “ Invece di burlarvi di me ditemi: come si fa a crescere e gonfiarsi come voi?”.
Le onde dell’oceano però non volevano saperne di raccontare il loro segreto “ Ci dispiace piccina, ora dobbiamo proprio correre a schiaffeggiare le scogliere. Chiedilo ad un gabbiano, ah ah, sempre che, piccina come sei riesca a vederti, ah, ah!”
E se ne andarono travolgendola e lasciandola sola sola. La piccola onda era davvero triste: nessuno le voleva dire come si fa a crescere; tutti avevano qualcosa di più importante da fare.
Mentre pensava queste cose tristi, capitò in una spiaggia dove viveva un vecchio pescatore. Era così vecchio che ormai non andava più a pescare. I suoi figli lo lasciavano di guardia alla capanna sulla spiaggia a riparare le reti. Non assomigliava a nessun uomo che lei aveva visto, aveva delle grosse rughe al posto della bocca e degli occhi e la pelle bruciata dal sole. Lei aveva un po’ paura ma, sconfortata com’era, pensò che valeva la pena di fare un altro tentativo.
Raccolse tutto il suo coraggio e si allungò sulla spiaggia bagnando un piede al vecchio pescatore.
“Chi viene a bagnarmi i piedi con questo mare piatto?” chiese il vecchio abbozzando un sorriso tra le rughe del volto “ Ah sei tu piccola onda. E dimmi, da dove vieni e cosa racconti a questo povero vecchio?”.
La piccola onda, che non si aspettava quei modi gentili, decise di sfogarsi un po’ con il pescatore e cominciò a raccontare:
“Sono solo un ricciolo d’acqua e sono molto triste perchè nessuno vuol dirmi come si fa a crescere”.
“Uhm, capisco” rispose il vecchio “e dimmi perchè sei così ansiosa di crescere?”.
L’onda piccina spiegò che voleva crescere per essere come le altre onde, grandi e minacciose, voleva infrangersi sugli scogli, fare tanta schiuma ed incutere rispetto in tutti quelli che l’avrebbero incontrata. Ma il vecchio pescatore scuoteva la testa divertito. La lasciò finire e dopo una pausa cominciò:
“Dunque vuoi diventare grande e farti rispettare. Ma se cresci tanto in fretta come potrai avere il tempo di imparare quali sono gli scogli dove fai più schiuma oppure la spiaggia dove ti potrai allungare di più? E come farai a capire quale venticello seguire per correre più a lungo se non avrai il tempo di conoscerli tutti e non imparerai ad evitare quelli cattivi? Vuoi che ti trascini la prima tempesta che capita e ti getti su un’isola sperduta senza che tu possa scegliere ciò che ti piace di più? Dimmi, é questo che vuoi?”.
La piccola onda ci riflettè un po’ su e poi rispose:” No, certo che no!”.
Il vecchio sorrise di nuovo e mentre si asciugava i piedi bagnati dal ricciolo d’acqua disse:
“Visto che mi sei simpatica ti do un consiglio. Approfitta del fatto che sei piccina e muoviti senza fare rumore. Gira intorno al mondo e osserva tutte le spiagge, i porti, le isole e le scogliere ed intanto pensa dentro di te dove ti piacerà infrangerti quando crescerai. Annusa i venti e scegli quelli che ti porteranno dove ti piace. Osserva e impara più che puoi. Così quando verrà il tuo momento non sarai una di quelle stupide onde portate in giro da qualsiasi corrente ma una splendida onda dalla cresta candida. E nel frattempo come per incanto sarai cresciuta!”.
L’onda piccina non lo lasciò nemmeno finire. Tutta contenta per i consigli ricevuti cominciò subito ad andare in giro per imparare tutto sui venti e le coste. Ancora oggi, se fate molta attenzione e scrutate bene l’azzurro del mare, potete vedere un ricciolo d’acqua che vaga felice studiando tutto quello che ha intorno e se guardate proprio bene, vedrete che sta crescendo piano piano e si sta trasformando in una splendida onda dalla cresta candida.

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