Costantino nipote di Quirino

Enrico ci manda una sua poesia (12 febbraio 2002).

E’ già tardo mattino
quando il legionario Costantino
dal colle Palatino si gode
un riposino.

Ma il suo fido cavallino
l’infallibile Ercolino
con uno strattone lo spinge
nel burrone.

Costantino si svegliò tutto indolenzito
e con fsre incuriosito fissò da
lontano il foro, iltempio di Apollo
l’arco di Tito, le terme di Severo
e a onor del vero pure uno straniero.
“Non vedi Roma quanto è bella?” gli disse
Costantino tutto fiero “quante cose che ce stanno!
Di a tanti che non sanno, non c’è frode non c’è inganno
Roma è grande per davvero ma tu sei forestiero…”

“Te lo dico seriamente, io no ce rimetto niente
è un bel piacere, di Roma le meraviglie farti vedere.
Io ti accompagno a visitalla, oggi tanto
non lavoro perchè è giorno de ristoro…”

Costantino, nipote del console Quirino, montò dunque
su Ercolino e col bravo forestiero si misero in cammino…

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