La storia del piccolo “Cambiosempre”

Questo racconto è opera di Maria Luisa, 11 anni (3 aprile 2002).

– Ma chi sei? Sei nuovo della scuola? Ma non sapevi che era ieri il primo giorno di scuola?
Esclamò Andrea osservando Luca. Luca il giorno precedente era presente a scuola, ma forse il suo nuovo amico di classe Andrea non l’aveva notato. No, non è per questo: è perché Luca è un ragazzino con la mania dei cambiamenti. Già, il giorno precedente Luca aveva i capelli neri ed era molto alto, il giorno successivo era della sua vera statura, bassa, e i capelli li aveva rossi.
– Sono Luca, quello che ieri ti ha fatto tenere per una mattina la piccola mucca a ciondolo che aveva sullo zaino nero. Ma era ieri che avevo lo zaino nero? O avevo quello blu? No, forse avevo quello rosso. O quello giallo?
Andrea lo guardò del tutto perplesso.
– No, caro, mi confondi sicuramente con un altro, io non conosco un Luca con i capelli rossi e così basso.
Luca provò ancora.
– No, sono io, Luca Catapecchia! Se non sono lui allora come faccio a sapere della mucca e che ti chiami Andrea? Non importa, se ne sei così convinto, per me va bene qualsiasi nome. Ma il cognome me lo lasci? Bah, puoi cambiare anche quello, se ti va’.
La maestra fece il suo ingresso in classe. Lei aveva una memoria ferrea, e appena vide Luca si meravigliò molto.
– Come ti chiami, tu, lì in fondo, accanto a Francesco Batulli?
– Sono Luca Catapecchia.
– Luca Catapecchia? No, Luca è più alto di te e non ha quel colore di capelli.
Annoiato da queste obiezioni, Luca rispose:
– Insomma, sono io Luca Catapecchia! Se ieri mi sono tinto i capelli e oggi ho cambiato scarpe cosa c’è di male?
La maestra lo guardò in cagnesco e cominciò a leggere dal libro delle poesie. Concludendo, in questo modo avete capito com’è fatto Luca. Naturalmente non intendo fisicamente, quello è impossibile capirlo, ma dico moralmente, riguardo i suoi continui e assurdi cambiamenti. Arrivando al sodo, Luca in quinta elementare veniva riconosciuto come “il piccolo Cambiosempre”. Accadde un giorno di sole che Andrea (diventato oramai il miglior amico di Luca) invitò Luca, se volete Cambiosempre, a farsi una passeggiata con gli amici. Cambiosempre accettò e si recò con la sua comitiva in un Luna Park, da una potente strega conosciuta come “Miranda che ha creato il cielo”, che era capace di trasformare le persone in tante forme. L’idea era stata di Luca, che annoiato di fare sempre le “stesse cose” aveva pensato di cambiare un po’. Cambiosempre entrò per ultimo dalla strega, perché nessuno aveva voluto cedergli un altro posto. Tutti gli amici che venivano prima di lui uscivano dal tendone sorridenti, ma poi guardavano Luca e dicevano che non era stato nulla di particolarmente speciale. Entrato nel tendone, la maga lo guardò sorridente.
– Ho sentito che lì fuori ti chiamavano “Cambiosempre”. Il mio sesto senso mi dice che questa parola è rivolta a te. Non è vero?
– Sì, è vero, perché io mi annoio delle cose sempre uguali, vorrei cambiare, tutto.
– Vorresti essere anche tu diverso?
Luca non esitò a rispondere:
– Sì che vorrei essere diverso: ma ogni giorno mi impegno a cambiar statura, vestiti, colore di capelli, infatti oggi li ho marroni, ieri blu, il giorno precedente verdi, sì insomma, mi piacciono molto le cose diverse. Mi sono annoiato anche della mia forma, del mio colore di pelle, del mio modo di camminare, di respirare e di mangiare sempre le stesse cose.
– Ah, anche riguardo l’alimentazione ti piacerebbe cambiare. Vorresti abituarti a mangiare insetti e foglie?
– Bah, non lo so, ma pur di cambiare… sì, mi piacerebbe.
La strega annotò qualcosa su un taccuino. Poi pose a Luca altre domande del tipo “vorresti avere la pelle di diverso colore a seconda del colore che vuoi tu?” “vorresti strisciare o saltare?” “vorresti avere gli occhi più tondi e grandi?” e continuava ad annotare. Alla fine scarabocchiò un qualcosa che sembrava un animale e borbottò qualcosa tra se e se.
– Posso andare?
Chiese Luca. Ma subito si accorse che dalla sua gola non usciva che un lieve lamento. Si accarezzò la gola e se la sentì rugosa, rigata. Una mosca gli passò davanti. Affamato allungò la lingua e la ingoiò. Uscì dal tendone e, afferrando con la sua lunghissima lingua ogni insetto che gli passava avanti, cercò di raggiungere i suoi amici, ma quando gli andò vicino li vide enormemente mastodontici. Non pensò ad altro che ai cambiamenti:
– Ah, finalmente si sono decisi i miei amici a cambiare grandezza!
Entrò accidentalmente nella sala degli specchi (il suo luogo preferito perché si vedeva di tante forme e grandezze) e si accorse che il suo colore era cambiato, la sua grandezza, la sua pelle, tutto! Era diventato camaleonte! Uno come lui non poteva pensare ad altro che alla propria diversità. E il guaio è che ne fu immensamente felice!
– Evviva! Sono completamente cambiato! E ora posso decider io di che colore voglio essere! Se voglio essere rosso devo andare davanti al mio pallone da spiaggia, se giallo devo passare sulla mia maglietta di calcio, se grigio devo attraversare la strada, e se trasparente devo immergermi nell’acqua! Che bello!!
E così iniziò una vita nuova molto, molto, molto diversa per Cambiosempre.

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