Un uomo di casa

Ecco la poesia di Beppe (25 agosto 2002).

Un giorno sopra un mobile
presso l’asse da stiro
trovai una mia camicia
da rimettere in tiro.

Poich’era il compleanno
della mia cara sposa
mi dissi: “Lo facc’io
intanto che riposa,

così, stupita e attonita,
lei dopo scoprirà
ch’anco il suo maritino
da sé stirare sa.”

Ci misi più d’un’ora
(confesso, non son abile)
ma il risultato al fine
mi pareva ammirabile.

Entra proprio in quell’attimo
la dolce mia metà.
Resta proprio di sale,
cosa dire non sa.

“Ma che marito genio!”
poi sbotta alquanto ironica,
e in quel che fa seguire
l’espression si fa cinica.

“Nelle case normali”
fa “prima di stirarla,
la roba, sono soliti
provvedere a lavarla!”.

Il premio è dunque questo
della buona intenzione
e quel che più mi brucia
è ammetter ch’ha ragione.

Così percosso e attonito
a quel punto son io,
se fui superficiale
debbo pagarne il fìo.

Da colf mi tiene un corso
dei primi rudimenti.
Se me la son cercata,
inutil mi lamenti.

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