Stato di necessità
Ecco lo scioglilingua di Beppe (25 agosto 2002).
Chi carpì carpe nel parco
si sporcò le parche scarpe
e seguendone le impronte
un agente l’arrestò.
Un capraio era il bel tomo
che le carpe avea carpito
ma il suo gesto fu capito
quando in lacrime spiegò:
“La mia capra stea crepando
chè qui campi non ce n’è.
Pur che capra non crepasse
mi risolsi alfine, ohimè,
a carpir nel parco carpe
che mangiò lei sul parchè.
La mia capra capriole
tutta allegra adesso fa
se capisce che nel parco
le sue carpe vo’ a carpir.”
Fu clemente la giuria
e modesta fu l’ammenda
per concluder la faccenda
del capraio che peccò.
Gl’intimarono però
ch’ogni dì la capra al parco,
ben lontana dalle carpe,
rechi l’erba per brucar.