L’orto di zio Giacomo

Ecco la fiaba di Paolo, 11 anni (9 ottobre 2002).

In una città di Ortopoli vi erano orti ogni angolo di steccato.
In questa città vi era una persona chiamata zio Giacomo che era molto anziano aveva circa novantadue anni, ma siccome era abitante a Ortopoli doveva coltivare l’orto anche se la sua età ormai non glielo permetteva più, altrimenti veniva multato e siccome non era molto ricco non poteva pagare le multe e nè poteva cambiare città, lui ogni tanto passava la moto zappa e metteva i semini nella terra, li bagnava una volta ogni cinque giorni, l’orto non era disastro ma era non producente fino a che un bel giorno non cela fece più, perchè gli venne un grosso mal di schiena, non riusciva neanche più a pasarte la moto zappa, e figurati dopo un decina di giorni l’orto iniziò ad andare in rovina, fino a quando un cane di nome Tommy, non andò da lui e gli disse:
“Allora ho visto che il tuo orto sta andando in rovina e tra poco dovrai pagare le multe, ma io sono venuto qua per aiutarti, io posso fare il lavoro che fa la moto zappa, posso scavare le fosse e richiuderle, però tu mi devi seguire e buttare nella terra i semini”.
Il vecchio acettò, il giorno seguente il cane si mise a lavorare al mattino all’alba, per ora di pranzo aveva finito di zappare, e il pomeriggio piantarono, dopo quindici giorni, avendole innaffiate regolarmente vennero su talmente tante piante che i frutti non sapoeva più dove metterli, perciò iniziò a venderli, e da quel giorno diventarono nobili e ricchi, cane e padrnove vissero sempere nella raffinatezza più assoluta.

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