Rosso di sera

Ecco la filastrocca di Beppe (4 dicembre 2002).

Rosso di sera, inceppato, un semaforo
bloccò in riva il fiume
il buon San Cristoforo
in attesa, nel freddo, tra fango e marciume.
Il pargol Gesù, sulle spalle sorretto
di quel santo gigante
in funzion di traghetto,
pel rigor di stagione era tutto tremante
però, ligio alla legge, non potèa brutto esempio
dar facendo un miracolo
fulminando quell’empio
ed ostile semaforo, del passaggio ad ostacolo.
Un telefon non c’era, tanto men cellulare
qualche vigile urbano
per poter convocare
mentre il gelo mordeva a livel disumano.
Tremicchiava Cristoforo e tremava Gesù,
fu così ch’intervenne
il Papà di lassù
pria ch’il Figlio ed il Santo ci lasciasser le penne.
Al semafor diè un botto trattenendo lo sdegno
e tornò a funzionare
quel vil marchingegno
consentendo alla fine ai bloccati d’andare,
mandò in terra un’estate tropicale a dir poco
che scaldò quei viandanti
assai meglio che fuoco
e del fiume asciugò persin l’acque rombanti,
per far facile transito all’uomo e al Bambino,
ch’alla meta lontana
fosse breve il cammino
fatto verde il deserto e le dune una piana.

Fu risolto così quell’infausto incidente
e da allora i semafori
ama poco la gente
e d’allor sino ad oggi nel mondo si spera
segua sempre il bel tempo
quand’è rosso la sera.

Ed un’altra lezion voglio aggiunger, se posso:
che perfino Gesù non passava col rosso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?