Titti, una bambina speciale

Ecco la fiaba di Cristina (25 febbraio 2003).

C’era una volta una bambina che si chiamava Titti.
Viveva in un piccolo villaggio tra il bosco e il mare ed amava molto starsene per conto suo a passeggiare osservando tutto quello che la circondava: una conchiglia, un cespuglio di mirtilli blu, un nido nascosto tra i rami degli alberi o un sasso dalla forma particolare.
Quando il tempo era brutto, Titti si sedeva vicino alla finestra della sua stanza e leggeva; leggeva di tutto avventure, storie di animali, racconti fantastici…
I suoi compagni di scuola pensavano che fosse un po’ strana, così difficilmente si fermavano a parlare con lei o la invitavano a giocare.
Titti soffriva di questo, ma non sapeva che farci se era fatta così!
Un bel mattino d’estate decise di fare una bella passeggiata nel bosco. Era bellissimo aspirare l’aria profumata, sentire i rametti e le foglioline che scricchiolavano sotto i suoi piedi, ascoltare il canto degli uccelli e osservare tutto quello che la circondava.
A un certo punto, mentre si stava gustando una mora succosa, si sentì chiamare: “Ehi, Titti!” Titti si voltò di qua e di là, ma non vide nessuno. “Bah, me lo sarò immaginato!” pensò. Ma poco dopo: “Titti, vuoi guardarmi!! Sono qui in basso!”
Titti abbassò lo sguardo e si trovò davanti… uno gnomo! Sì proprio uno gnomo, di quelli di cui aveva letto tanti racconti! In realtà aveva sempre sospettato che ci fosse del vero in quelle storie, ma tutti dicevano che erano sono fandonie!!
Si chinò per avvicinarsi il più possibile allo gnomo: “Cercavi proprio me? Come fai a conoscere il mio nome?” “Sì, cercavo proprio te e so tante cose di te; noi gnomi sappiamo una gran quantità di cose, che voi umani nemmeno immaginate! Sappiamo per esempio che sei una persona speciale, per questo sono stato incaricato di condurti nel nostro villaggio. Vieni!” Titti era emozionantissima e seguì lo gnomo per uno stretto passaggio tra i cespugli che sbucava in un’ampia radura dove si trovava il villaggio! Un gruppetto di minuscole casette ed altre abitazioni ricavate dalle radici degli alberi…era tutto così fantastico! Titti fu ben presto attorniata da tutti gli abitanti, ben felici di parlare con lei, rispondere alle sue domande e mostrarle il loro mondo. Le offrirono una ricca merenda a base di tisane profumate, tortine di bacche, crostate di rabarbaro e di mele, pizzette di borragine…che bontà!
E poi tutti insieme cantarono, ballarono e si divertirono. Infine il capo villaggio la chiamò e le disse: “Sappi che quello che è capitato oggi a te è capitato a pochissimi altri umani e tutti erano persone speciali, proprio come lo sei tu. Porta sempre questa esperienza nel tuo cuore, ma non raccontarla a nessuno! Mi raccomando, ci fidiamo di te! Come regalo di addio ti offro questa melagrana: è magica, ogni chicco corrisponde ad un tuo desiderio che verrà esaudito. Ma attenta, solo i desideri buoni potranno essere espressi, non potrai mai chiedere alla melagrana di fare del male a qualcuno, altrimenti ti si ritorcerà contro! Noi conosciamo bene i tuoi buoni sentimenti e siamo sicuri che saprai fare buon uso della melagrana!” Titti era così commossa da quelle parole e da quel regalo che non riuscì a dire niente. Poi venne il momento dei saluti e uno gnomo la riaccompagnò nel punto del bosco in cui era avvenuto il primo incontro. Titti tornò a casa chiedendosi se tutto quello che aveva vissuto era proprio vero o era solo uno dei suoi sogni ad occhi aperti. “Ma questa è vera!” Si disse toccando la melagrana. Quella sera, appena fu sola nella sua stanza tirò fuori la melagrana e pensò al primo desiderio da esprimere: “Vorrei…vorrei…avere tanti amici con cui giocare e scambiarci storie e avventure!”
Andò a letto contenta e la mattina dopo si preparò per andare a scuola con il cuore pieno di speranza e di aspettativa.
Quel giorno arrivò un nuovo alunno e la maestra lo fece sedere accanto a Titti. Subito fecero amicizia, quel bambino, che si chiamava Riccardo le raccontò tante cose della sua vecchia scuola e dei suoi vecchi amici: “Sai, vicino alla mia vecchia casa c’era un fiume dove andavamo sempre a pescare o a fare il bagno. C’era un grande albero che sembrava fatto apposta per arrampicarsi o per attaccarci l’altalena!..” Titti a sua volta gli raccontò di tutti i bei posti che conosceva e che gli avrebbe mostrato volentieri. Quando gli altri bambini videro quei due parlare fitto, fitto e scherzare insieme, si avvicinarono e si inserirono nel discorso; così, a poco a poco, tutti furono coinvolti e, oltre a fare amicizia con Riccardo, scoprirono che Titti era davvero una bambina interessante e non così strana come credevano! Da quel giorno Titti poté fare conto su tanti amici con cui andare in cerca di avventure, scoprire nuovi posti, ma anche semplicemente stare insieme a giocare, a fare merenda e a raccontarsi le storie più diverse, soprattutto sui personaggi magici!
Ogni tanto di sera Titti si avvicinava alla finestra della sua camera, accendeva una piccola candela e riprendeva in mano la melagrana magica, ripensando ai suoi amici gnomi e al bellissimo regalo che le avevano fatto, ma non espresse più altri desideri perché aveva già tutto quanto potesse desiderare!!
Titti coltivò sempre il suo amore per la natura e l’amicizia, non smise mai di leggere e di ricercare storie avventurose e fantastiche e quando fu grande diventò una famosa scrittrice di libri sulle fate, sui folletti e, soprattutto, sugli gnomi!!!

Un commento su “Titti, una bambina speciale”

  1. Nella solitudine si vive con una punta di amarezza, ma di sicuro si medita moltissimo, come Titti che si è creato un mondo fatato.

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