La cicala

Ecco la poesia di Silvana (19 febbraio 2004).

Sotto il solleone,
la cicala emette
il suo acuto stridio.
Canta e ricanta
senza donare conforto.
Lei, poverina, crede
d’avere un verso soave
e d’essere ammirata
dall’intera natura;
ma s’illude.
Continua a stridere
finché il sole
si nasconde
al di là dei monti
nell’infinito orizzonte.
Soltanto in inverno
s’accorgerà
d’essere delusa,
affamata e stanca,
comprenderà
che da niuno
è stata ascoltata
ed applaudita.
Essa con il suo gracidare
aveva, solamente, avvertito
la calda temperatura.

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