Filastrocca di Gianni, ciabattino fannullone

Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Nicola, papà di Veronica (1 dicembre 2004).

ciabattino fannullone

Lunedi non si lavora;
martedì mancano i chiodi;
mercoledì non c’è più il cuoio;
giovedì manca lo spago;
venerdi, rotto è il deschetto;
solo il sabato un pochino,
picchia e batte il ciabattino.
La domenica, vi pare?
Si ritorna a riposare!

Chi di lui si fiderà,
senza scarpe resterà.

 

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3 commenti su “Filastrocca di Gianni, ciabattino fannullone”

  1. Piero says:

    vecchi ricordi

  2. norma says:

    Questa filastrocca la insegnava il mio papà ai suoi alunni quarantaquattro anni fa!

  3. Renzo says:

    Io, 90enne, ricordo diversamente solo i primi due giorni:
    Lunedì io vado in bottega, mi siedo in carega per lavorar, male di pancia, malinconia e all’osteria io devo andar.
    Martedì poi io vado in bottega, mi siedo in carega per lavorar, viene l’amico viene il compagno, a bere un bicchiere io devo andar.
    (a questo punto la mia memoria vien meno. Qualcuno ricorda questo testo?) Grazie

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