Un giorno più saggio

Ecco la poesia di di Luca Berlenghini (17 febbraio 2005).

C’era una volta un paese piccino
dove ogni tanto spariva il mattino
altre volte il pomeriggio
era un vero e proprio miraggio

In questo villaggio i bambini alle otto
s’alzavan e scendevano di sotto
e dopo aver fatto la colazione
andavan a scuola per la lezione

Al drin drin della campanella
toglievan i libri dalla cartella
ma dovevan rimettere tutto a posto
perch’era giunta l’ora del secondo pasto

“Com’è possibile? Abbiam da poco mangiato!
Vogliamo leggere e far il dettato!”
…diceva allora il maestro: – “Portiam pazienza
han rubato il mattino in nostra presenza!”

In verità i grandi eran tutti contenti
anche se dicevano: – “Ma come…accidenti!”
E più di un pretesto sapevan trovare
più d’un appiglio per non indagare

Non più lavoro, niente più spesa
potevano attendere, non c’era premura
la solita scusa in loro difesa
” Son perse le ore!…” e arrivava la sera

Quand’anche il pomeriggio veniva a mancare
di nuovo i bimbi non eran felici
perché tra loro non potevan giocare
né far merenda, né andar in bici

E andavan a nanna
ma stanchi e delusi non potevan riposare
…trovaron allora una vecchia capanna
ove riunirsi per deliberare

“Bambini, ascoltate, in questo villaggio
ci trattattan male e non siamo graditi
scappiamo e mettiamoci in viaggio
chissà se s’accorgeranno che siamo spariti!

Andiam a vedere se in un mondo lontano
al confine del bosco dove nasce la luna
il giorno è completo, più corto o più strano
magari riusciamo se abbiamo fortuna!”

Ma dopo un lungo e tortuoso cammino
tra mille avventure e luoghi mai visti
arrivarono stanchi al villaggio vicino
e videro, ahimè, cose brutte e assai tristi

La guerra rubava il giorno e ogni notte
non c’era più cibo, né scuole, né giochi
la gente era chiusa in case oramai rotte
spariti i sorrisi, i sogni eran pochi

Presto i bambini capiron in fretta
che il tempo laggiù s’era proprio annullato
ma spettava ad ognuno una fetta
e a chi non lo aveva andava ridato

Tornando a casa nel dolce tepore
parlarono ai grandi con tanta saggezza
si misero tutti una mano sul cuore
quel che prima era dubbio or era certezza

Il colpevole era stato trovato
una brutta signora, l’indifferenza
con mano furtiva aveva scippato
qua qualche ora, di là l’esistenza

Ognuno era preso dai propri problemi
da quelli più grandi a quelli più scemi
ma ogni piccolo mondo, ogni grande villaggio
aveva bisogno di un giorno più saggio

Perché il tempo è ovunque prezioso
ma lo si deve spendere per ascoltare
stare insieme in modo gioioso
mettendo in conto il doversi aiutare

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