Il Principe senza Fiaba

Ecco la fiaba di Rosella Rapa (9 giugno 2005).

C’era una volta un principe senza fiaba, che vagava disperato nel paese delle fiabe, alla ricerca di una storia dove poter fare la sua comparsa anche lui. Non era facile, però: la Bella Addormentata aveva già il suo principe, e così Biancaneve, Cenerentola, Pelle d’Asino, la Sirenetta… c’erano fin troppi principi nel paese delle fiabe. Allora tentò il tutto per tutto: salì sul suo cavallo magico, e volò fino sulla terra, per ascoltare le fiabe che le mamme narravano ai loro bambini, sperando di trovarne una adatta per lui.
Tutto inutile: non solo erano sempre le stesse fiabe, ma erano sempre più piene di principi e re, e magari si trattava di principi coraggiosissimi, capaci di combattere draghi spaventosi e tutto il resto! Sconsolato, una sera si fermò vicino ad una stanzetta con la luce fioca, dove una mamma e la sua bambina stavano sole in silenzio. La mamma veramente non era proprio in silenzio: piangeva piano, e ogni tanto provava a dire qualche parola, ma non le riusciva di raccontare nessuna fiaba, perchè la bambina era tanto malata, e la mamma, sempre più triste, non riusciva a ricordare più nulla.
“Quanto sono stupido, a preoccuparmi tanto per una fiaba!” pensò il principe.
“Questa mamma ha motivi di tristezza assai più seri dei miei; ma, se posso, proverò ad aiutarla.”
E per tranquillizzarla un po’, prese un pizzico di polverina del sonno, e gliela passò sugli occhi: e non appena la mamma li ebbe chiusi, si avvicinò alla culla e prese in braccio la bimba.
– Vuoi venire con me, e volare con il mio cavallo magico? – chiese gentilmente.
– Ehh, Guh!! – rispose la bimba contenta, e partirono insieme.
Volarono su, fin nel cielo più alto, fino dalle stelle; e tutte le stelline che incontravano li salutavano allegre.
– Che bella bambina! – dicevano le stelle. – E’ la bambina più bella che abbiamo mai visto!! Posso prenderla in braccio? –
Il principe rise, e lasciò che la stellina più giovane prendesse in braccio la bimba; e subito tutte le altre furono lì attorno a ridere e a scherzare, perchè le stelle sono sempre molto allegre, e trovavano il principe molto carino e simpatico, e il suo cavallo doveva essere certo il più veloce del cielo.
– Cos’è tutto questo chiasso? – esclamò d’improvviso la Luna, illuminanando la notte con il suo faccione tondo, e vide la bimba che giocava in mezzo alle stelline, ridendo come loro.
– Via tutte, sciocchine! – s’ arrabbiò la Luna – Le bambine così piccole a quest’ ora devono dormire: ci penserò io. – E tutto d’un tratto, da quella grassona che era, si fece bellissima e sottile come una modella, e con la forma giusta per prendere in braccio la bimba e cullarla dolcemente, mentre le stelline in coro intonavano la ninna nanna. Era un coro così dolce che la bambina s’addormentò subito, e s’addormentarono anche il principe ed il suo cavallo magico; dormivano così profondamente che si accorsero appena del rumore che fece il sole, sbadigliando per alzarsi: se ne accorsero invece le stelline, che subito presero a strillare:
– Il sole, il sole! Scappiamo via, abbiamo fatto tardi! –
– Sempre così, queste monelle! – brontolò la Luna. – Cantano e ballano, e non pensano mai a niente. Per fortuna ci sono qua io: presto, bel principe, la piccina deve tornare a casa prima che la mamma si svegli. –
– Si, signora Luna. – rispose il principe, con un inchino, perchè, essendo un principe, era molto educato. Riprese la bimba, e, veloce più del vento, la riportò sulla terra, dove la mise nella culla un istante prima che la mamma aprisse gli occhi.
– Ehe! Ahh, Ohh!!! – disse la bimba, per raccontare alla mamma dov’era stata quella notte, ma la mamma non l’ascoltò neppure.
– Piccola mia, stai bene! – gridò tutta contenta. – Sei guarita, finalmente!!! –
La prese in braccio, la riempì di baci, e cominciò a cantare. Il principe strizzò l’occhio al suo cavallo.
– Qualche bacetto spetterebbe anche a noi. Questa mamma è proprio carina –
– Andiamo a riposare! – lo sgridò il cavallo magico. – Ci siamo stancati anche troppo. –
– Va bene, va bene. – acconsentì il principe. – ma questa sera torniamo, per aiutare un’altra mamma con un bambino malato: c’è più soddisfazione che a cercare una fiaba vuota. –
Il cavallo magico nitrì energicamente, per far capire che era d’accordo; e quella sera trovarono un bambino ancora più malato, e lo portarono sul fondo del mare, dove i cavallucci marini si misero in cerchio a fare la giostra solo per lui, mentre le ostriche e i granchi suonavano la musica con i loro gusci.
Da quella volta, il principe senza fiaba continua a tornare sulla terra, per portare i bimbi malati nei posti più belli del mondo delle fiabe; ed i bambini sono così contenti che quando tornano sono guariti, e non si ammalano più. Ma quando verrà per te, bambina mia, chiedigli di portare con voi anche la tua mamma: è una mamma un po’ distratta e pasticciona, ma sa scrivere le fiabe, e ne ha trovata una anche per lui.

USO E DOSI
– dalla nascita in poi
– blando sedativo per favorire il riposo notturno
– coadiuvante per la terapia sintomatica delle malattie infantili

CONTROINDICAZIONI
– nessuna

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