Gli occhiali invisibili

Ecco la fiaba di Adele (15 settembre 2005).

Ai piedi del monte Incantesimo, c’era una volta una foresta incantata di nome Stregolandia e c’era una strega un po’ strana, molto timida e che aveva una paura folle ad usare la magia, aveva anche il terrore del buio e della notte: questo le causava non pochi problemi, tanto che alla sua venerabile età, non aveva ancora conseguito il diploma di strega, anche perché la notte, invece di volare come tutte le streghe, lei poltriva nel suo letto. Le creature notturne che vivevano in Stregolandia non la conoscevano affatto, e lei non conosceva loro…insomma, era e rimaneva una strega di serie “B”.
Nemmeno Saetta, la sua scopa magica, tollerava un simile comportamento, si annoiava terribilmente perché non aveva mai provato l’ebbrezza del volo…era ricoperta di ragnatele, ma la cosa più brutta per lei da digerire era che non aveva nulla, ma proprio nulla, assolutamente nulla da raccontare alle sue colleghe.
Niente emozioni, niente avventure e magie, niente sabba e feste varie…insomma nulla di nulla!
Tutta la foresta non parlava d’altro, e le streghe tutte cominciarono a preoccuparsi seriamente. Al sabba di fine anno, intorno al grande falò, intervenne la Grande Strega della Foresta.” Il problema è serio” sentenziò Malombra, la strega capo-zona; “Non è più tollerabile” l’accompagnò Misantropa, la più anziana; “Dobbiamo intervenire” aggiunse la giovanissima Scintilla; ” Melodia (era questo il nome della nostra protagonista) è una strega atipica,diversa,svenevole,dolce. Non vorrei dirlo, ma… bhè… non so, ma sembrerebbe piuttosto… ehm…una FATA!” A parlare era stata Salomona la saggia.
Non appena pronunciò queste parole cadde un profondo silenzio tra le presenti e tutto ad un tratto echeggiò dal profondo la voce cavernosa della Grande Strega:
” Tutto ciò è disdicevole per noi streghe, ma Melòdia va aiutata,spronata, incoraggiata. Lei odia la magia e le scope volanti, la notte, il buio, e non accetta la sua natura di strega, ma fondamentalmente ha paura, è solo una “diversa”, pertanto bisogna offrirle una possibilità di riscatto. Faremo un incantesimo in modo che sia sempre notte affidandole una missione ardua per farle acquistare sicurezza e coraggio”!
Le streghe si afferrarono per mano e con un gran girotondo cantarono insieme:
BIRI-BIRILLO E GHIRI-GHIRO’
GUARDA ED AMMIRA CHE COSA TI FO’:
VERBENA E MIRTILLO CON LISCHE DI TONNO,
COSì CHE LA LUNA NON ABBIA PIù SONNO;
ALI DI MOSCA TRITATE E BEN COTTE…
E CHE IN STREGOLANDIA…IMPERVERSI LA NOTTE!
La Grande Strega mandò a chiamare Melòdia, che, naturalmente, arrivò più assonnata che mai e con la camicia da notte. “Melòdia- disse la Grande Strega- è successa una cosa terribile, la luna non ha sonno, non vuole dormire, pertanto il sole non sorgerà e qui da noi sarà eternamente notte. Questo ci costringerà a dei tour de force pazzeschi… e noi… alla nostra età non possiamo più permettercelo. Il Gran Consiglio ha deciso di affidare a te la delicatissima missione di far addormentare la luna perché tutto ritorni come prima. Sei quindi responsabile di tutto il regno di Stregolandia e noi tutte contiamo su di te”. La prima reazione di Melòdia a queste parole fu neanche a dirlo, una fifa tremenda. Non era poi certa di riuscire a portare a termine la missione.
Temeva di non essere abbastanza coraggiosa e temeraria. Pensò quindi di avvalersi di validi collaboratori aiutanti… Sì, ma chi? Lei non conosceva nessuno, decise allora di affiggere manifesti per tutta la foresta:
CERCASI DISPERATAMENTE AIUTANTI PER MISSIONE DIFFICILISSIMA E TOP-SECRET. SELEZIONASI AMBOSESSI SENZA LIMITI DI ETà Nè RAZZA Nè RELIGIONE MUNITI DI CORAGGIO ED ATTITUDINE ALL’AVVENTURA (MEGLIO SE CON ESPERIENZA). PRESENTARSI PER LA SELEZIONE IN CASA DI :
Melodia Sreghettis
Via della magia 17.
Non aveva ancora finito di affiggere i manifesti che c’era già una fila numerosissima davanti all’uscio della sua casa…se ne presentarono tanti ma tanti: folletti,gnomi,maghe,rospi paracadutisti, formiche ballerine, trolls, e chi più ne ha più ne metta. Tutti dotati d’esperienza e desiderosi di fama e sete di gloria. In verità nessuno di loro convinceva a fondo Melòdia, troppo esibizionisti, protagonisti, narcisisti, spacconi. Quando aveva quasi perso le speranze, si affacciarono timidamente all’uscio sette piccoli gatti, malmessi ad onor del vero, impauriti e disorientati, che per farsi coraggio si tenevano tutti e sette per mano… ops..pardon per zampa.
DO-minique , il maggiore ed il portavoce del gruppo, presentò anche gli altri che erano, in ordine di apparizione: RE-né, MI-chael, FA-nny, SOL-ange, LA-mbert e la piccola SI-lvye. Dominique raccontò in breve la loro storia: erano i personaggi di un sogno dimenticato e pertanto costretti a vagare di notte (come tutti i personaggi dei sogni dimenticati) nella foresta di Stregolandia.
O meglio, all’origine il loro creatore, che era un musicista parigino squattrinato e molto fantasioso, li aveva sognati in forma di note su un pentagramma, ma poi, si sa com’è la fantasia degli umani, le note erano diventate dapprima delle macchie nere e poi definitivamente dei gatti. Non che loro fossero scontenti della loro ultima identità, solo che erano un po’ tristi perché avevano il rimpianto di ciò che potevano essere… e non sarebbero più stati. A sentire questa storia, Melòdia, che aveva un cuore d’oro, si commosse per la vicenda dei gatti e decise, fidandosi del suo istinto, che solo loro sette avrebbero partecipato con lei alla missione. Erano un po’ disorganizzati e bislacchi, ma li teneva insieme la similitudine di caratteri, la paura per l’ignoto, l’insicurezza caratteriale, ma erano certi, in ogni modo che l’unione avrebbe fatto la forza.
Non sapevano dove andare né tantomeno cosa fare, ma si organizzarono per il viaggio.
“Saetta si parte!” – disse Melòdia. Saetta era tutta un fermento, si era rifatta il maquillage per l’occasione, era emozionantissima e voleva a tutti i costi, una foto ricordo (convinta che nessuna l’avrebbe creduta) e poi… era il suo primo volo. Si sistemarono su Saetta: Silvie e Solange davanti, Melodia al centro e di seguito Lambert, Michael, Fanny, Renè e Dominique. Il primo decollo fallì miseramente, il secondo fu catastrofico perché cozzarono contro una grande quercia.
“Non ha mai volato- la giustificò Melòdia, offrendole fiduciosa un’altra chance, e, ferita nell’orgoglio… Saetta volò, volò, volò, sfiorando alberi e monti, e poi su, sempre più su fino a toccare le stelle.
Fanny e Michael si aggrappavano con gli artigli a Melòdia, perché, non lo avevano confessato prima, ma soffrivano di vertigini. Melòdia sorrideva felice, le piaceva moltissimo volare, era una sensazione unica, bellissima, inebriante, e poi… per la prima volta nella sua vita aveva degli amici con cui condividere gioie, dolori e speranze.
Improvvisamente, si alzò un fortissimo vento e forse per questo o forse chissà,forse per magia, dai sette gatti si levò, dapprima lieve, lieve, poi sempre più nitida, una musica dolcissima, malinconica, soave. Aveva una capacità, questa nenia, di far commuovere tutti ed anche le stelle piansero di felicità e delle scie di luce piovvero da tutte le parti (in seguito gli umani le avrebbero chiamate “stelle cadenti”) e, miracolo dei miracoli, la luna cominciò a sbadigliare ed a chiudere gli occhi. ” Missione compiuta!- esclamarono le stelle- grazie amici, ma Melòdia, da oggi, noi vorremmo chiamarti Melodìa, e vorremmo inoltre che tutte le notti tu suonassi questa bellissima ninna nanna alla luna ed a noi tutte”.
Ovviamente, qui finisce la storia di Melòdia, o Melodìa o come dir si voglia, dei suoi sette musigatti e della simpatica Saetta.
Ah, dimenticavo, il gruppo non si è mai più sciolto e ora ti regalerò un segreto: se tu sei attento e concentrato, nelle notti stellate e limpide, nel silenzio più totale, col nasino per aria, vedrai, forse, Melodìa che sfreccia nel cielo, o forse, sentirai una musica lontana, lontana che ti riempirà il cuore… ma certamente ogni qualvolta vedrai delle “stelle cadenti” , tu solo saprai che Melodia è passata da lì.

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