Io sono un aquilotto

Testo originale: F. Bjanku - Testo tradotto: V. Sessa Vitali - Musica: F. Bjanku - Edizione Antoniano (Bologna) - Cantata da Juana Shtrepi

Se vi piace questa canzone, che partecipò alla 48° edizione dello Zecchino d'Oro (2005), dovete ringraziare Riccardo (17 febbraio 2006).

I boschi un po’ più giù,
le nevi un po’ più su.
Due aquile reali
da sempre innamorate
stendevano le ali
nel grande cielo blu.
Quel picco fra le rocce
sembrava proprio adatto.
E il nido venne fatto
dalle aquile lassù.
La femmina un uovo
covò con grande cura;
e il maschio con premura
portava il cibo a lei.
Ben presto accadde che
quei due furono in tre!
Vola!!!
Io sono un aquilotto,
sei forte!
L’aquilotto è nato per volare
per prima cosa voglio mangiare.
Eh sì! E volerai in cima al mondo
e chiamo babbo e mamma.
Tu chiama!
Presto grande devo diventare,
io voglio tutto il mondo girare.
Tu vai, ma non scordare
babbo e mamma.
E quando l’aquilotto
del tutto fu cresciuto,
da solo e senza aiuto
dal nido volò via.
Lui fece un lungo viaggio,
voleva pace e amore.
Cercò per ore ed ore,
e non li trovava mai.
Ma il vento sussurrava
un canto di speranza:
“Se insisti con pazienza,
vedrai qualcosa in più.
Potrai scoprire che
Nel mondo amore c’è!”
Vola!!!
Une jam nie zog shqiponje
Qe folezen e saj gjeti sot
Dashurine e di qe jeton
Ku eshte? Ku eshte?
Ku eshte? Pò e gjeta!
Une jam nie zog shqiponje
E lodhur jam por zemra me kendon
Dashurine e di qe jeton
Ku eshte? Ku eshte?
Ku eshte? Po e gjeta!
E il vento sussurrava
un canto di speranza.
Ci vuole pace e amore
che nel mondo troverai.
Accade che l’amore
non faccia gran rumore,
tu non dimenticare
che però nel mondò c’è!

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