Rosabianca e Rosarossa

J. e W. Grimm

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C’era una volta una misera capanna rallegrata da due cespi di rose fiorite: uno bianco e l’altro rosso.
I cespi di rose che crescevano intorno alla casa, avevano suggerito ad una mamma di dare il nome di Rosabianca e Rosarossa alle due figlie, buone e belle.
Una notte di tempesta udirono bussare.
Spalancata la porta si videro davanti un grosso orso, semintirizzito.
Più che paura ne ebbero pena e lo soccorsero e lo rifocillarono.
Pochi giorni dopo incontrarono nel bosco un buffo nanetto e lo salvarono dai rapaci artigli di un’aquila, ma egli, invece di essere riconoscente, si mostrò molto sgarbato e dispettoso.
Rosabianca e Rosarossa, per caso, scoprirono il nanetto che trascinava un pesante sacco e, credendo di non essere visto, tirò fuori dal sacco un mucchio di scintillanti pietre.
Le fanciulle, stupite, stavano per chiedere spiegazioni, quando udirono un rumore di rami spezzati e comparve l’orso.
In un baleno, l’orso si impossessò di quel lucente tesoro.
Nell’istante in cui l’oro toccava le pietre preziose, la pelliccia che lo ricopriva cadde a terra e comparve un bellissimo giovane che, sorridendo, raccontò la sua storia.
Per un incantesimo, da principe era stato tramutato in orso e soltanto il possesso di quelle pietre, rubate dal nanetto, rompeva l’incantesimo.
Le fanciulle ascoltavano sbalordite.
Il principe, ricordando le cortesie di quella gelida notte, volle condurre le fanciulle alla reggia.
E poichè aveva un fratello, Rosabianca e Rosarossa furono incoronate principesse.
Nel giardino della reggia, a primavera, fioriscono due cespi di rose bianche e rose, smaglianti e profumate.

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