La filastrocca di Pinocchio: 08 – Il campo dei miracoli

Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini

Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi

filastrocca di Pinocchio

Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 08

Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio:
piange e strilla il burattino
che rivuole il suo nasino.
Chiama allor la buona Fata
mille picchi all’adunata:
“Si rosicchi, ad un mio segno,
la proboscite di legno”.
Torna il naso eccezionale
a grandezza naturale:
per la gioia il suo padrone
alla Fata dà un bacione.
Svelto poi come un diritto
vola in cerca di Geppetto,
sogna già di riabbracciarlo,
d’ogni pena consolarlo.
Ma nel bosco incontra ancora
una coppia traditora
e ricasca nel tranello
l’inguaribile monello.
“Siamo giunti, questa qua
dei Citrulli è la città,
dove i poveri son micchi
ed i furbi sono ricchi.”
Ecco fatto, lo sventato
il suo bene ha seminato.
Che portento nascerà?
Volta il foglio e si vedrà.

 

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Torna a: La filastrocca di Pinocchio: 07 – Il naso s’allunga

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