La filastrocca di Pinocchio: 13 – Pinocchio ritrova la Fata
Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini
Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi
Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 13
Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura du Pinocchio
che tuffatosi nel mare
va Geppetto a ricercare.
Nuota e nuota, stanco rotto
tocca alfine un isolotto
e un Delfin la via, cortese,
gli additava del paese.
E’ dell’Api la città
molto rara in verità:
qui oziosi e sfaccendati
al digiuno son dannati.
Chiede un soldo per buon cuore
il monello a un muratore.
“Se mi porti la calcina…”
“Ma è pesante…”
“Allor, cammina…”
Una donna alfin, vedete,
ha pietà della sua sete:
“Anche un pranzo aver potrei
se la brocca porterai”.
Non stupite a tal spettacolo:
l’appetito fa il miracolo
e Pinocchio, per mangiare,
si rassegnaa lavorare.
Terminata la cenetta
vuol dir grazie alla donnetta.
Alza gli occhi… O meraviglia!
E’ la Fata, o le somiglia?
“Mia Fatina,ti ho trovata!
Eri morta e sei rinata!
“Con te sempre resterò…”
Sarà vero oppure no?
Vai a: La filastrocca di Pinocchio: 14 – Battaglia sulla spiaggia
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