La filastrocca di Pinocchio: 21 – Triste risveglio
Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini
Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi
Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 21
Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio
che un mattino si ridesta
con un certo mal di testa.
A specchiarsi nel catino
balza inquieto il burattino
e si scopre un morbo rato:
ha due orecchi da somaro!
Le ricopre prontamente
per uscire tra la gente
e Lucignolo, il compare,
va di corsa a visitare.
“Come stai, caro Lucignolo?
“Mi fa male il dito mignolo…
“Ah, perciò porti il berretto?
“Il dottore me l’ha detto…
“Decidiamoci, perbacco,
a gettar questo colbacco…
Ecco il vero, gente mia,
han la stessa malattia.
Sopravviene in quel momento
un fatal peggioramento
giù carponi son cascati
i due poveri malati.
E marciando, come vedi,
non più a due, ma a quattro piedi,
si trasformano i monelli
in due bigi somarelli.
Singhiozzando ora i meschini
mandan gemiti asinini:
e ragliando a sazietà
fanno in coro: “Ih, ah! Ih, ah!”.
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