La fantoccia

Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Lucia (23 maggio 2007). E' una vecchia filastrocca che le raccontava sempre la sua zia Nella, nata nel 1903.

“Ti dico in confidenza, nonna mia,
che non ho punta voglia di studiare,
leggere, far di conto e geografia,
son cose fatte apposta per noiare.
Se fossi grande avrebbero ragione.
Invece son piccina di poc’anni
e quelle cose che imparan a lezione,
credi, per me son colme di malanni.
E non finisce qui: se non son buona
la maestra mi mette in penitenza.
Di che si canzona?
In verità ci vuol la mia pazienza.
A me, vedi, nonnina
piacerebbe correre e giocare,
una bella fantoccia mi ci vorrebbe,
con la quale potersi baloccare”.

“Zitta! Zitta bambina…
Queste cose sentir non le vogl’io!
Così rispondi alle cure amorose
della tua mamma e dell’affetto mio?
Se ti sentisse il babbo, son sicura,
che ti guasterebbe come affetto
e in quel convento là, fra quattro mura,
ti chiuderebbe allor, io lo scommetto.
Pensa un poco bambina al gran dolore
che alla povera nonna ne verrebbe!
Perchè tu della nonna sei l’amore
e in poco tempo ne morirebbe”.
“Oh nonnina! Non dire queste cose!
Leggerò, studierò!
Comprami una fantoccia!(Anche piccolina)
purchè sia bionda e ricciolina.
Chiusa la terrò in un cassetto,
e quando avrò finito di studiare
fingerò di levarla dal letto,
la vestirò e la farò giocare.
Dunque me la compri nonnina?
Siiiiiiiiiiiii!!!!
Grazie tante!
Sempre studiosa e attenta mi vedrai!”.
“La mamma chiama, corri alla lezione!”.

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