Alice casca in mare

Gianni Rodari

Tratto da "Favole al telefono" - Edizione Einaudi.Tutte le sere un viaggiatore di commercio telefonava a sua figlia e le raccontava una storia...

Alice casca in mare

Leggiamo insieme: Alice casca in mare di Gianni Rodari

Una volta Alice Cascherina andò al mare, se ne innamorò e non voleva mai uscire dall’acqua.

“Alice, esci dall’acqua”, la chiamava la mamma.
“Subito, eccomi”, rispondeva Alice. Invece pensava: “Starò in acqua fin che mi cresceranno le pinne e diventerò un pesce”.

Di sera, prima di andare a letto, si guardava le spalle nello specchio, per vedere se le crescevano le pinne, o almeno qualche squama d’argento. Ma scopriva soltanto dei granelli di sabbia, se non si era fatta bene la doccia.

Una mattina scese sulla spiaggia più presto del solito e incontrò un ragazzo che raccoglieva ricci e telline.
Era figlio di pescatori, e sulle cose di mare la sapeva lunga.
“Tu sai come si fa a diventare un pesce?” gli domandò Alice.
“Ti faccio vedere subito”, rispose il ragazzo.

Posò su uno scoglio il fazzoletto con i ricci e le telline e si tuffò in mare. Passa un minuto, ne passano due, il ragazzo non tornava a galla. Ma poi ecco al suo posto comparire un delfino che faceva le capriole tra le onde e lanciava allegri zampilli nell’aria. Il delfino venne a giocare tra i piedi di Alice, ed essa non ne aveva la minima paura.

Dopo un po’ il delfino, con un elegante colpo di coda, prese il largo. Al suo posto riemerse il ragazzo delle telline e sorrise:
“Hai visto com’è facile?”
“Ho visto, ma non sono sicura di saperlo fare”.
“Provati”.

Alice si tuffò, desiderando ardentemente di diventare una stella marina, invece cadde in una conchiglia che stava sbadigliando, ma subito richiuse le valve, imprigionando Alice e tutti i suoi sogni.

“Eccomi di nuovo nei guai”, pensò la bimba. Ma che silenzio, che fresca pace, laggiù e là dentro. Sarebbe stato bello restarci per sempre, vivere sul fondo del mare come le sirene d’una volta. Alice sospirò. Le venne in mente la mamma, che la credeva ancora a letto; le venne in mente il babbo, che proprio quella sera doveva arrivare dalla città, perchè era sabato.

“Non posso lasciarli soli, mi vogliono troppo bene. Tornerò a terra, per questa volta”.

Puntando i piedi e le mani riuscì ad aprire la conchiglia abbastanza per saltarne fuori e risalire a galla.
Il ragazzo delle telline era già lontano.
Alice non raccontò mai a nessuno quello che le era capitato.

 

 

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