Augurio di Natale 2008 (omaggio a Medici Senza Frontiere)

Mauro Calà

Ecco la poesia di Mauro (31 Gennaio 2009).

Se la rima un po’ infantile
sa intonare dolci auguri,
per quest’anno bisestile,
questi tempi così duri,
forse non si presta molto
a parlar di cose serie.
Serio è il prestare ascolto
a chi sta tra le miserie
degli anfratti bui del mondo,
dove è un lusso già la vita
e la guerra è un gioco immondo,
una lurida partita
che si gioca molto spesso
sulla pelle della gente.
Come ieri, ancora adesso
non la smette l’Occidente
di pensare ai fatti suoi
senza scrupoli di sorta.
Ma Occidente siamo noi,
e di certo poco importa
che qualcuno si dissoci,
se non è la maggioranza
ad unire molte voci
portatrici di speranza
in un’unica protesta,
in un accorato appello
perché chi ci sta alla testa
usi il cuore oltre al cervello
ed insieme ai propri fini
non ometta di pensare
alla vita dei bambini,
di chi non ha da mangiare
né banali medicine
che qui trovi facilmente
mentre là spediamo mine
trafficando ignobilmente
per sprecar come in un gioco
le risorse del pianeta,
per rubare a chi ha già poco
e neppure si disseta.
Ma in un simile contesto
non si può dimenticare
che c’è chi fa più di un gesto
e non sta solo a guardare.
Quante storie così belle
sono spesso sconosciute.
Si, le illuminano stelle
che però restano mute
e non sanno raccontare
che c’è chi combatte il male
ed è capace di donare,
che sa quanto il dono vale,
anche se è pericoloso
affrontar rotte insicure.
Dono immenso e faticoso
il portare amore e cure
senza i comodi rifugi
che la vita qui consente,
con impegno e senza indugi
a chi ormai non ha più niente.
Di quei medici è la storia
che hanno fatto scelte vere,
ci racconta la vittoria
di chi non ha più frontiere
ed è facile notare
in questa storia universale
che è saper davvero amare
il vero augurio di Natale.

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