Triste storia di Giggetto
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Enrico. Era una vecchia filastrocca che gli raccontava la nonna Adriana (4 febbraio 2010).
Quante volte aveva detto il babbino di Giggetto:
“Bada bene che ai bambini fanno male i coltellini!
Taglian testa, orecchie, naso, gambe, braccia, non è un caso
che in un attimo i bambini faccian tutti a pezzettini.”
Ma Giggetto impertinente non sentiva proprio niente
e diceva: ”Che mi fa? Non do retta al mio papà!”
Ed un giorno a desinare, mentre stava per sbucciare
tutto solo col coltello un arancio grosso e bello,
che disgrazia poverino!
Il coltello del bambino dentro l’occhio si ficcò
e codesto via schizzò.
A tal vista il buon papà, il gattino e la mammà
stettero prima inerti e muti come fossero svenuti
e poi diedero in istrilli così acuti alti squilli
che sembrava del mal di denti tutti avessero i tormenti.
Si era subito affacciato il bambino disperato
per guardar la via maestra
e fu tosto consolato nel veder che era cascato
l’occhio suo proprio vicino ad un giovane spazzino
per cui tosto lo chiamò: “O mio caro Bernabò,
dammi l’occhio che sta giù, non lo faccio proprio più!”
“Di sicuro te lo do, gli rispose Bernabò,
vieni a prendertelo qua con la mamma e col papà!”
(…e qui nonna Adriana diceva: “mancia allo spazzino!”)
Tutto il tempo che era stato il canino addormentato,
quando seppe dal gattino la disgrazia di Giggino,
disse al gatto: “Caro amico sento fame ed appetito
mangio l’occhio e te lo dico, ché deve esser saporito”.
E così, quando Giggino, che disgrazia poverino,
l’occhio suo venne a cercare nol poté mai più trovare.