La favola della Medusina Agostina

Questa è la fiaba di Cristina (15 agosto 2010).

C’era una volta una bellissima Sirenetta che si chiamava Agostina. Aveva il corpo nella parte inferiore completamente celeste pieno di piccole squamette che brillavano ad ogni suo piccolo movimento da sembrare tutti piccoli cristalli. Aveva dei bellissimi capelli rossi come fiamme di un vulcano acceso e tanto lunghi da ondeggiare perennemente nelle correnti sottomarine.
Era la più bella Sirenetta degli abissi ed era invidiata da tutte le sue amiche. Abitava nelle profondità sconosciute del mare in un sontuoso palazzo di cristallo e corallo perché suo padre era niente di meno che Nettuno in persona, il temutissimo Dio del Mare.
Agostina era gentile e di animo buono ma aveva un grandissimo difetto: era vanitosissima! Passava quasi tutto il giorno a guardarsi negli specchi del palazzo e a pettinarsi i suoi lunghissimi capelli rossi fiammanti.
Nettuno preoccupato dalla propensione alla vanità di sua figlia decise di darle qualche responsabilità per vedere se metteva la testa a posto.
Un giorno la chiamò e le disse “ Agostina, d’ora in poi ti dovrai occupare delle tue sorelle più piccole”.
Le sorelline di Agostina erano ben quattro, c’era Seppiolina che era tutta nera , Vongoletta che era un po’ chiusa come carattere, Cozzetta che era un po’ bruttina ma simpatica e Tonnetta che era un po’ dura di comprendonio. Queste erano solo le sorelle minori perché di sorelle e fratelli maggiori Agostina ne aveva un’infinità.
Nettuno era si il Dio del Mare ma era anche un gran fornicatore come tutti gli altri Dei dell’Olimpo e aveva figli dappertutto!!!
“Ma Padre!” sbotto Agostina “non ho tempo di occuparmi delle mie sorelline e poi son troppe e non voglio accollarmi questa responsabilità!”
“Non voglio sentire lamentele Agostina!…Comincerai domani e dovrai prendere questo compito molto sul serio, non dovrai distrarti neanche per un attimo per evitare che si facciano male! Mi hai capito bene?” ruggì Nettuno.
“Si Padre” rispose Agostina che certo non aveva l’impudenza di disobbedire al padre che guarda caso era anche un Dio!
Il giorno dopo Agostina radunò le quattro sorelline e le portò a giocare al parco acquatico (e cosa poteva essere se non acquatico un parco in fondo al mare?).
Era un posto bellissimo, c’erano tutti tipi di creature marine possibili, la maggior parte totalmente sconosciute agli uomini.
Per un po’ Agostina adempì magnificamente al suo dovere, ma il caso volle che lì vicino ci fosse una cascatella di cristalli tanto limpidi da sembrare uno specchio. Agostina non resistette al richiamo della sua vanità e cominciò a specchiarsi in quell’acqua così cristallina. Non riuscì proprio più a distogliere lo sguardo dal suo corpo che riluceva di lampi celesti e dai suoi capelli talmente rossi da emanare dei riflessi color rubino. Non si accorse che facendo così aveva passato moltissimo tempo senza più stare attenta alle sue sorelline che in quel momento stavano litigando furiosamente.
Seppiolina e Vongoletta avevano trovano una stella marina rarissima perché era di colore viola e Cozzetta e Tonnetta urlavano a gran voce che l’avevano vista prima a loro quindi era di loro proprietà. Tira da una parte, tira dall’altra Seppiolina perse l’equilibrio e andò a ruzzolare proprio dentro una barriera corallina tagliandosi tutta e spezzandosi addirittura il codino.
Il suo pianto disperato giunse alle orecchie di Nettuno che andò su tutte le furie.
Quando Agostina si accorse di quel che aveva combinato era ormai troppo tardi! Si trovò davanti Nettuno arrabbiatissimo che le urlò in pieno viso “Agostina!!! Mi hai molto deluso!!! La tua vanità è stata più forte della responsabilità che ti dovevi assumere!”
“Scusami Padre, ti giuro che non succederà più” provò a scusarsi Agostina con un filo di voce.
“No, Agostina, non posso tollerare questo tuo comportamento.Da questo momento ti trasformerai in una medusa!”
Le meduse sono bellissime creature del mare dai colori stupendi ma sono anche pericolose perché i loro tentacoli sono urticanti e fanno male. Nessuno le vuole avere vicino e se ne vedono una tutti scappano spaventati. Le meduse sono quindi creature solitarie e senza amici. Belle da vedere ma inavvicinabili. Proprio per questa caratteristica delle meduse Nettuno scelse per Agostina questo castigo sperando che l’esperienza le potesse insegnare qualcosa.
Agostina pianse tutte le sue lacrime ma non c’era più nulla da fare. Nettuno aveva deciso così e la sua decisione era irrevocabile!
Cominciò così la sua vita da medusa. Agostina poteva andare dove voleva , nuotare in ogni luogo dell’immenso mare ma nessuno voleva avvicinarla e nessuno voleva far due chiaccherare con lei.
Quando si avvicinava alle rive dove vivevano gli umani, si sentivano solo urla di ribrezzo al suo passaggio e tutti scappavano lontani.
Agostina diventò triste e nei lunghissimi pensieri con se stessa cominciò a capire che l’aspetto fisico era si importante ma non si può vivere solo di quello. Piano piano cominciò ad apprezzare l’amicizia proprio perché non poteva averla, la compassione perché la sentiva su se stessa da parte di tutte le altre creature marine e il cuore le divenne sempre più grande per far posto a tanti affetti che però non arrivavano. Giurò a se stessa che se fosse tornata ad essere una Sirenetta sarebbe profondamente cambiata. Ma passavano i giorni, le settimane, i mesi e lei continuava ad essere una medusina malvoluta da tutti.
Mentre in uno di quei giorni di solitudine e tristezza Agostina stava nuotando nei pressi della costiera francese, vide una bellissima barca che veleggiava tranquilla per lì. Cercò di alzare un po’la testolina per vederne il nome e lesse “ELEVEN”
“Che bel nome per una barca” pensò.
Continuò a nuotare attorno a quella bellissima barca perché le era venuta la curiosità di saperne di più e in quel momento vide tuffarsi un uomo. Aveva uno stile impeccabile e aveva eseguito un tuffo perfetto! Agostina se ne intendeva d’altra parte fino a poco tempo prima era stata una elegantissima Sirena.
Osservò l’uomo nuotare attorno alla sua barca e constatò che era un bell’uomo dal viso sorridente e l’aria molto gentile e raffinata. Nuotava felice e chiacchierava con una bellissima ragazza dagli occhi neri profondi che era rimasta sulla barca perché aveva paura di tuffarsi. “Dai tuffati Enrica, forza non avere paura!” disse l’uomo rivolto a alla bella ragazza.
“No Giuliano non insistere, lo sai che ho paura degli squali!”le rispondeva Enrica dalla barca.
“Ah così”pensò Agostina “queste due bellissime creature si chiamano Enrica e Giuliano” e nel mentre cercò di avvicinarsi sempre di più a Giuliano dal sorriso gentile perché sperava proprio di poter fare due chiacchere con lui. Le stava molto simpatico e le incuteva quel senso di protezione che solo gli animi limpidi sanno fare. Era sempre più vicina a lui quando una corrente improvvisa la investì in pieno e andò a finire addosso a Giuliano che con un grido si ritrasse immediatamente!
Agostina le era finita sul piede e sul ginocchio e adesso a Giuliano stavano spuntando bolle che diventavano sempre più rosse.
Giuliano risalì immediatamente sulla sua barca lamentandosi per farsi consolare dalla sua Enrica.
“Oh no!!!” esclamò Agostina, “guarda che cosa ho combinato accidenti, adesso non ho più nessuna speranza di fare amicizia!”e cominciò ad allontanarsi dalla barca mortificata e rossa rossa di vergogna. E pensare che Giuliano le aveva infuso un senso di profonda fiducia e aveva intuito che era una persona buona e generosa e l’avrebbe sicuramente aiutata ad uscire dal suo isolamento. E lei invece che aveva fatto? Gli aveva fatto del male anche se involontariamente.
Formulando questi pensieri si allontanava sempre più da quella bella barca e da Giuliano ed Enrica con la tristezza nel cuore.
Ma proprio in quell’istante successe qualcosa di incredibile! Agostina avvertì un leggero formicolio per tutto il suo corpicino di medusa e con grande sorpresa si accorse che poteva nuotare molto più velocemente di prima e in maniera più fluida e non a singhiozzo come generalmente nuota una medusa. Si guardò e vide con meraviglia che le era rispuntata la coda e il suo corpo nella parte inferiore era di nuovo ricoperto da squamette celesti e luccicanti. Nello stesso istante si accorse che aveva di nuovo i suoi meravigliosi capelli rossi che fluttuavano nell’acqua come lingue di fuoco “Son tornata ad essere una Sirena!” esclamò meravigliata Agostina e confusa continuava a girare su se stessa e a guardarsi tutto il corpo per accertarsi che non fosse soltanto un bel sogno e niente più.
Mentre Agostina era lì in preda all’eccitazione e all’incredulità passò Marlina la fata degli Abissi alchè Agostina la fermò subito per chiederle spiegazioni sull’accaduto.
“Marlina che fortuna averti incontrata, dimmi per favore cosa mai è potuto accadere per farmi ritornare una Sirena bella come prima??!?? Quale magia si è realizzata?”
“Mia cara Agostina” le rispose la fata “qui c’è la magia più antica del mondo, quella che nessun stregone, mago o fata possa sconfiggere ed è la magia dei buoni sentimenti!” e vedendo che Agostina corrugava la fronte perché non riusciva a capire le spiegò meglio “Vedi Agostina,ti è bastato il tocco di un uomo buono dall’animo gentile e dal cuore limpido come le nostre acque. Insomma non potevi fare un incontro migliore, perché devi sapere cara Agostina che tu sei stata al cospetto dei tre Corsari gentili del Mar Mediterraneo!”
“Ma allora li conosci?” chiese eccitata Agostina
“Ma certo che li conosco! Noi fate conosciamo chiunque solchi i nostri mari e sondiamo nei loro cuori :se li troviamo sinceri li proteggiamo ma se per caso ci troviamo al cospetto di animi cattivi sono guai! Capitan Giuliano ha un cuore grande e sincero ed è per questo che il suo tocco ti ha permesso di riprendere le tue sembianze. Non c’è più grande magia di questa!”
La spiegazione di fata Marlina commosse moltissimo Agostina che subito chiese preoccupata alla fata se Capitan Giuliano sarebbe guarito in fretta da tutte quelle bolle che lei stessa gli aveva causato.
“Ma certo ! Capitan Giuliano guarirà prestissimo e completamente! E poi è assistito dalle amorevoli cure degli altri Corsari. C’è la sua amata Enrica, la Corsara Affascinante dagli occhi ammaliatori, c’è la stupenda Seven la Corsara Cagnolona e a casa, anche se non naviga mai ma è un Corsaro anche lui con tutte le carte in regola , c’è Jack il Micio Corsaro che è un micione bellissimo che ha due puri zaffiri al posto degli occhi ed è un potente mago perché si fa talmente voler bene che fa cadere tutti ai suoi piedi!”
“Ah beh…così mi sento meno in colpa” disse Agostina sorridendo ma poi continuò” ascolta fata Marlina, a me piacerebbe tanto andare a far visita ai Corsari di Eleven , potrò farlo?”
“Certo che puoi andarci Agostina” le rispose la fata “ma ad una condizione : non potrai farlo con le sembianze di Sirena, bensì nei panni della piccola medusina che eri prima perché è necessario che tu abbia imparato bene la lezione.
Tutti possono sbagliare ma bisogna fare esperienza dai propri sbagli quindi tu dovrai spogliarti della tua vanità e del tuo egoismo per far posto a sentimenti più nobili”la ammonì la fata.
Agostina pensò che questa era una cosa giusta e che la sua esperienza come medusa in fondo le era servita tantissimo. Accettò quindi di buon grado il patto che aveva fatto con fata Marlina e sarebbe stata prontissima a rinunciare alla sua bellezza in nome dell’affetto che provava per quelle persone. La voglia di rivedere lui, Enrica e Seven era più forte di qualsiasi altro sentimento.
Si sa che non c’era ondina che si muovesse che Nettuno non sapesse.
Infatti il Dio del Mare era venuto a conoscenza del cambiamento in positivo della figlia e le concesse di diventare anche lei una fata in grado di proteggere i marinai buoni e osteggiare quelli cattivi.
E’ così che se andate come ospiti di Giuliano, Enrica e Seven sulla Eleven , guardate bene con attenzione a mezzo fondale sempre vicino alla chiglia della barca, generalmente dal lato dove si trova il timone : vedrete sempre una piccola ombra scura che segue ininterrottamente la barca nel suo navigare .E’ una piccola medusina color celeste brillante con dei lunghissimi ma totalmente innocui tentacoletti rossi come raggi di sole al tramonto che altro non sono che i lunghissimi capelli di Agostina che è diventata la protettrice di Eleven e di tutto il suo amato equipaggio!

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