Lo scheletro Arcobaleno

Questa è la filastrocca di Zia Mariù (12 settembre 2011).

C’è uno scheletro nel castello
che ha trovato un bel pennello,
coi barattoli di pittura
vediamo cosa combinerà!

Lui si sente un grande artista
e dipinge in un baleno,
lo chiamiamo Arcobaleno?

Testa, piedi, braccia e pancione
si è colorato di blu ed arancione.
Le gambe, le mani, le dita verde bottiglia
come l’erba o la foglia.

I capelli neri come i nuvoloni,
e un occhio celeste come i bimbi buoni.
Ai ginocchi
ha messo rossi due fiocchi.

Per me è diventato pazzo!
Ora sì che sembra un arazzo!
Ma lui non ci fa caso
e di rosa si colora anche il naso.

Poi arriva all’improvviso suo fratello,
che gli dice che ha fatto un bel pastrocchio
e di viola gli colora l’altro occhio.

E gli dice di rimettere tutto a posto
perché tornerà tra un mese.
Così lo scheletro Arcobaleno,
ricominciò da capo e iniziò col turchese.

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