A tavola per le feste

Ecco la filastrocca di Zia Mariù (26 novembre 2011).

In questi giorni di gran festa,
visto che staremo a tavola tutti uniti a festeggiar in una stanza,
facciamo vedere che conosciamo le norme di buona creanza.

Non sparger briciole a destra e manca,
stai seduto composto e non stenderti come su una panca.

Non si canta, non si legge,
non si mettono le dita dentro il naso:
non fare il furbo e non dir che è stato un caso!

Non si sbatte il cucchiaio sopra il piatto,
né la forchetta contro il bicchiere,
in famiglia nessun ti è cameriere.

Si mastica a bocca chiusa ,
e non si sputa se una cosa non ti piace,
insomma devi sembrar un bronzo di Riace!

Non si urla, non si corre
e se ti vuoi alzar un momento
ricorda :
che col sederino non si può far vento!

Un commento su “A tavola per le feste”

  1. sanzio says:

    Sono un nonno vecchio assai
    che voi forse non incontrerete mai.
    Mi passo il tempo che io li chiamo poesie
    e faccio confusione con filastrocche mie.
    Voi non mi crederete, ma ho incominciato a ottant’anni a conoscere questto aggeggio
    che mi aiuta a scrivere e leggere
    correggiendo con punti e virgole inserendoli al posto giusto
    e la a senza la acca, ma è solo una mania
    che mi tiene compagnia.
    Vi ho letto volentieri e lo farò di nuovo perché siete bravi
    e sarà così anche domani
    e se non mi sentirete più significa che ho iniziato un lungo viaggio fin lassù.
    Se il vostro sito di nuovo lo troverò
    un altro commento vi farò.

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