Il cinghialino Serafino
Questa è la filastrocca di Zia Mariù (15 gennaio 2012).
Il grassoccio Serafino
è un allegro cinghialino,
che vorrebbe far la pacchia
tra le piante della macchia.
Ma il cacciatore è sempre in agguato
coi cani segugi e il fucile puntato.
La povera bestia col cuore alla gola
allor scappa, è braccata ed è sola.
La muta dei cani la circonda ed inveisce
e se pur disperata non si arrende e reagisce.
Fiera come un lottatore che sta nell’arena
i cani l’azzannano ed esausta cade là nella rena .
La povera bestia cede al nemico ,
e con l’occhio languido l’osserva
nell’illusione di cedere ad un amico ,
ma un colpo deciso la stramazza al suolo.
Senza nemmen la grazia d’un bianco lenzuolo.
E si bea il cacciatore,
al fresco della veranda
coi suoi bravi amici a far la merenda.
E racconta la storia di chi fece di tutto,
pur di non diventare un bel saporito prosciutto!