Che cos’è la guerra?

Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Michele (16 settembre 2012).

Un giorno il punto interrogativo chiese: che cos’è la guerra?
Risposero le virgole, con mille incisi, e il punto, intendo quello interrogativo, non capì.
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Risposero i puntini di sospensione … ma invece di chiarire la questione … beh … la resero solo più fumosa e … il punto interrogativo … capì … lui capì …… insomma lui capì di dover chiedere a qualcun altro …
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Risposero le virgolette con mille citazioni, “tante quante le stelle del firmamento” e il punto interrogativo “dovette rimandare al domani una faccenda così urgente”.
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Risposero le parentesi (ma si mischiavano fra loro (facendo una gran confusione (e il punto interrogativo (che ancora fremeva nell’avere una risposta soddisfacente (o forse non esisteva (cominciò a chiedersi)?)) non capì)))
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Risposero i punto e virgola; ma erano indecisi; o forse erano decisi ad essere indecisi; fatto sta che il punto interrogativo non capì; non capì affatto.
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Risposero il punto e. Il punto a capo.
Ma.
Si. Ingarbugliarono con i.
Capoversi e. Il punto.
Interrogativo. Non capì.
Così chiese di nuovo: che cos’è la guerra?
Rispose infine il punto esclamativo: La guerra è una schifezza!
Il punto interrogativo tornò a casa soddisfatto.

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