La Torre di Pisa

Zia Mariù

Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Zia Mariù (18 settembre 2012).

C’erano una volta due amici giapponesi
che si fermarono a Pisa per circa due mesi.
Uno dei due, della torre alla vista
sgranò gli occhi e pensò: chi sarà stato mai l’artista?
– In Giappone una cosa così non s’era mai veduta,
coi terremoti da noi sarebbe già caduta! –
Per paura che potesse cascar e ferir qualcuno
vollero far qualcosa di opportuno…
Presero due corde e cominciaron a tirare
ma… la torre tenace non voleva mollare.
– Passa di dietro vedrai ce la faccio… –
e uno dei due legò intono alla torre un bel laccio,
e issa… e ossa… e essa…
– Questa torre cadrà all’improvviso
e manderà qualcuno di volata in Paradiso –
Presero allora a smontarla a pezzetti
con un martello e dei morsetti.
Eran arrivati quasi alla metà
che arrivarom due vigili urbani:
– ehi Nipponici, dalla torre giù le mani!
Storta o dritta a noi così ci piace…
andate a stuzzicar il Fujiyama se non vi dispiace!
E finì l’avventura italiana dei due turisti,
che volean drizzar la torre,
come drizzano i denti i dentisti.
La torre di Pisa è un simbolo, per la Toscana tutta,
anche se per qualcuno è vecchia, storta e brutta!

 

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