Altre filastrocche

Aquilino

La campagna
Va’ in campagna lungo i fossi
lascia stare i fiori rossi
lascia stare i fiori gialli
lascia stare pure i galli.

Cerca invece rane e rospi
quelle orrende quelli ciospi
fanne un mazzo parti a razzo
torna a casa cerca un vaso.

Metti l’acqua metti tutto
sopra il tavolo in cucina
rane e rospi fanno un rutto
quando mamma si avvicina.

Aaaahhh!… cra cra cra.

***

La campagna non è in Spagna
non è in Francia o in Inghilterra
è soltanto un po’ di terra
che più piove più si bagna.

La campagna e la città
una è qua quell’altra è là
devi uscire dal cemento
e vedrai sarai contento.

Più c’è sole e più è asciutta
in campagna c’è la frutta
c’è anche l’erba ma a mangiarla
viene voglia di sputarla.

In campagna c’è un uccello
che ti porta via il cappello
tu lo insegui e per giocare
ecco, un urlo: puoi volare.

***

Prendi un legno e dopo un altro
una fronda rinsecchita
mano svelta l’occhio scaltro
la capanna è garantita.

Può venire la bufera!
Può venire la tempesta!
Posso starci fino a sera
dopo no, c’è buio pesto.


Le quattro stagioni

Primavera in mi maggiore
dentro il canto degli uccelli
si riposa il buon pastore
poi minuetti e salterelli.

L’arco il cembalo e il violino
tuono fulmine e fragore
quest’estate in sol minore
svelto adagio e un po’ prestino.

L’allegria è in fa maggiore
tra le viti a vendemmiare
quale ebbrezza che sopore
nell’autunno a caccia andare.

Poco allegro questo vento
mi maggiore pioggia e gelo
nell’inverno a passo lento
già sorrido sotto il cielo.


Giotto

Giotto un giorno andava a spasso
senza riga né compasso.
Stanco (si diceva lasso),
si fermò sopra un bel masso.

Aria fina di campagna,
una pecora si lagna,
questo masso che cuccagna!
proprio come una lavagna.

Traccia un circolo perfetto
con un pezzo di gessetto.
Dentro il cerchio che ci metto?
Pensa e pensa, ecco il concetto.

Dentro il cerchio metto il mondo
che da qui va fino in fondo,

metto la profondità
che lo sguardo porta in là

e se invece guardo qui
non è piatto, ma in 3D.

Giotto un giorno andando a spasso
senza riga né compasso
guarda un po’ che combinò:
la pittura s’inventò.


Chi suona il piano

Chi suona il piano sotto il banano?
che cosa suona chi suona il piano?
ha dita lunghe o ha dita corte
chi suona il piano chi suona forte?
ha la pelliccia e porta la coda
chi suona un ritmo sempre alla moda?
forse chi suona non c’è mai stato
ma l’elefante ascolta estasiato
chi suona il piano ha il tocco leggero
si appende al ramo e resta un mistero
chi suona il piano e canta in scimmiesco
un inno d’amore animalesco.


Casta Diva

Questo è il luogo in mezzo al mare
che nessuno può trovare
circondato da alte rupi
da montagne e da dirupi
l’onda canta Casta Diva
quando batte sulla riva
ma chi ascolta? c’è qualcuno?
non si vede mai nessuno
solo granchi e tre gabbiani
che non battono le mani
l’onda canta e si commuove
poi muggisce come un bove
piange sola e indispettita
non è stata mai applaudita.

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