Martedì – Il lupo vanitoso

Sofia Gallo

La casa del lupo era piena di specchi perché il lupo era molto vanitoso.
Una mattina di pioggia uscì con una pentola in testa e gli stivaloni di gomma.
Era fiero della sua eleganza, ma gli animali del bosco lo trovarono ridicolo e canticchiarono:

Lupo, la minestra porti in testa
e fiero vai nella foresta,
ma lo stivale troppo alto
ti ostacola il gran salto.

Il lupo, distratto dalla canzoncina, inciampò in un tronco.
La pentola rotolò per terra e uno stivale si tagliò in un cespuglio pieno di spine.
Gli animali del bosco si misero a ridere.
Il lupo tornò a casa arrabbiato.
Il giorno dopo c’era il sole e il lupo indossò un cappello di carta, un paio di pantaloni a scacchi e i sandali, e uscì tutto contento .
Dimenticò però che il terreno era pieno di fango.
Ad un tratto sentì canticchiare:

Lupo, sul cappello di cartone
batte forte il solleone
ma il sandalo sfondato
non serve sul bagnato.

Il lupo si guardò i piedi infangati e si trovò ridicolo.
Nel bosco tutti ridevano.
Furibondo il lupo tornò a casa, buttò via i sandali rovinati e si rivestì. Mise una giacca con grossi bottoni e un cinturone di pelle, due scarpe né belle né brutte e uscì di nuovo.
Gli animali del bosco nascosti dietro gli alberi canticchiarono:

Lupo, c’è un ladrone
che vuole il cinturone.
Scappa in fretta se ci riesci
altrimenti più non esci

e balzarono addosso al lupo e gli rubarono tutto.
Il lupo tornò a casa senza vestiti e non uscì più.
Alcuni giorni dopo sentì bussare. Aprì la porta e gli animali del bosco cominciarono a cantare tutti insieme:

Non occorre che ti vesta
per la nostra grande festa.
Sei più bello senza fronzoli
e non rischi capitomboli.
Non importa se sei scalzo
per fare il grande balzo.
Vien con noi a divertirti
e lascia stare di vestirti.

Il lupo capì la lezione e dimenticò i suoi vestiti. Gli animali del bosco non risero più di lui.

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