Le filastrocche della Scuola Moscati

Francesca Fabris

Giovanni:
Giovanni è un amico generoso,
peccato che sia spesso nervoso.
S’imbratta il viso coi pennarelli,
la stessa cosa fa coi pennelli.
A lui piace ciucciare i maglioni,
e pure le maniche e i calzoni.
Può sembrar tanto disordinato,
in realtà è molto organizzato.
è furbo, veloce e dispettoso,
il suo discorso non è noioso.
Se potesse essere un animale,
sta sicuro, non ti farà alcun male!
Sceglierebbe d’essere un bisonte
per poter galoppare sul ponte.

Il dono che vorrebbe col cuore,
e che sogna sempre a tutte l’ore?
Ali per volare liberamente.
… e non soltanto con la mente.

Giacomo:
Giacomo, da lontano, è un angioletto.
Quando t’avvicini scopri un diavoletto!
Telepatico è con il suo Giovanni,
con lui protagonista di molti inganni.
Da grande sarà un buon economista
perché è dotato di spirito affarista:
baratta sette fermagli e caramelle
con cinque salsicce più sei mortadelle.
Non gli sfugge proprio niente,
furbo è come un serpente
se non apri bene gli occhi
fa sparire i tuoi balocchi.
Simpatico, coccolone,
in dispetti un gran campione,
col sorriso da sornione
ti scopre e fa lo spione.
Come amica lui vorrebbe,
e davvero ci terrebbe,
una scimmia per giocare
a far dispetti a tutt’andare.
Dispettosa è l’ombra sua di sera
che gli mette una paura nera.

Un regalo?
Chiede d’esser più intelligente,
per non far più dispetti alla gente!

Andrea:
Andrea il Bubbolone
si lamenta, brontolone.
I compiti svolge in fretta,
non ha pazienza, non aspetta!
Ha idee affollate di mostri e giocattolacci
tutti ingarbugliati come tanti lacci.
è casinista e chiassoso,
se s’arrabbia diventa pericoloso.
è tanto buono quando vuole,
e risplende come il sole,
ma se diventa cattivo
può sradicare un ulivo.
E’ gentile come un uomo vero,
se gli piaci è un amico sincero.
Se potesse diventare un animale
sceglierebbe il gufo reale,
e della notte nel profondo
sarebbe il padrone del mondo.

Un regalo che gradirebbe veramente
è d’esser simpatico a tutta la gente.

Elena:
Tutti mi trovano generosa,
assai simpatica e radiosa.
Mi prende spesso la ridarella,
rido da me, che cosa bella!
Sono proprio una gran pignola,
il tempo mi prende alla gola.
Bubbolone il frettoloso,
serio, stufo e sbrodoloso,
nella sua gran velocità
mai di me qualcosa capirà.
Sapete che animale m’intriga?
Una bella tartaruga.
Felice e contenta
di essere molto lenta.

Rodolfo:
Son Rodolfo Attiraguai
che di parlar non smette mai,
alla fine, lo so, noioso divento,
e di questo sono scontento.
Se volete trovarmi
venite a cercarmi:
nel mio mondo di fantasia
che è nascosto in camera mia.
Dispettoso, vivace, giocherellone,
in realtà sono un cucciolone.
A scuola sfoggio un lessico appropriato
“Bravo Rodolfo, hai indovinato!”
Se devo parlare son bravo assai,
ma quando scrivo cominciano i guai.
Le doppie in calligrafia
non le metto per mania.
“Che porcile il tuo sottobanco!”
Di sentire questa frase sono stanco.
Vado spesso per le corte,
manco l’ordine è il mio forte.
Ma non disperatevi che neanch’io lo farò,
sono un bambino e crescendo migliorerò.

Martina:
Magra e piccolina
ecco a voi Martina.
Occhi marroni lei ha
che comunicano felicità.
A scuola lei è tenace,
non ha un attimo di pace.
Tra scienze, italiano e geografia,
la mattinata presto vola via.
è simpatica e scherzosa
e quasi mai nervosa.
Può sembrare sempliciotta,
ma non è una pagnotta!
A volte fa cose strane:
inventa parole nane
e dopo le accatasta,
oppure ci fa la pasta.

In regalo datele per carità
una montagna di sincerità.

Caterina:
Si mangiava spesso le unghie,
però ora si distingue.
La sua faccia è tonda, tonda,
ed è graziosa come un’onda.
è una bambina buona e intelligente,
ed è amica di tanta gente.
A lei il delfino piace assai,
ma da vicino non l’ha visto mai.
Adora le salamelle
cotte fritte nelle padelle.
Ah!, non ve l’ho ancora presentata:
è Caterina, una bimba poco richiamata.
è una compagna molto simpatica,
anche se a volte fa la lunatica.
è sempre attenta alla lezione,
e non sta mai in soggezione,
questo l’ha detto la maestra,
e non quella della palestra.
La mia amica sa di essere permalosa,
per fortuna è molto giocosa.
è vero, le piace comandare,
ma anche, e molto, disegnare.

Per regalo vuole che la sua vivacità
faccia sorridere tutta la città.

Lorenzo:
Ciao a tutti, mi presento:
son Lorenzo e son contento.
Io son sempre vivace,
fra i compagni e con chi mi piace.
Sono anche un bel testardo,
e a scuola arrivo in ritardo.
Sono pure un po’ monello:
fo dispetti a questo e a quello.
Son simpatico e ordinato,
a volte un po’ agitato,
a volte un po’ ingombrante,
quasi come un elefante.
Mi piace esser sorridente,
divento il sole risplendente.

Regalatemi in quantità
gioia, pace e serenità.

Filippo:
Filippo è un chiacchierone,
solo perché è un compagnone.
Corre veloce più del vento,
che non vedi le scarpe sul pavimento.
è agile e furbo come un serpente,
lo vedi strisciare facendo finta di niente.
Dice d’essere disordinato,
e anche piuttosto smemorato.
è sempre in movimento,
nello sport un gran portento.
Molto spesso è rumoroso,
lo perdoniamo perché e generoso.
Se fosse un animale sceglierebbe il leone
per essere un capo, un eroe e un campione.

Mattia:
Mattia in matematica è in cima alla lista,
nelle moltiplicazioni proprio un velocista!
“Sette per otto!”, e come per magia
l’operazione l’ha già messa via.
Ansioso per i voti, mai smettere potrà,
“Sono andato bene?”, sempre chiederà.
“Maestra Francesca, che voto ho preso?
Se non è ottimo è certo un malinteso!”
Mattia non fate arrabbiare
se guai non volete passare,
perché in ogni discussione
sempre deve aver ragione.
Come regalo chiede Mattia
di fare meno errori in ortografia,
di avere pazienza e, in ogni caso,
di non fare più il ficcanaso.

Valentina:
Vi presento Valentina
bimba alquanto peperina.
Buona amica e gran curiosa,
molto spesso permalosa.
Molto bella e intelligente
usa bene la sua mente.
Veste sempre con buon gusto
per l’occasione e il momento giusto,
avesse pure un elefante
lo vestirebbe molto elegante.
Se a tavola qualcosa non le va
dovreste vedere le facce che fa!
Com’è schizzinosa!
Per fortuna che è affettuosa.
Per regalo vorrebbe un bell’orsetto
e con lui fare salti sopra il letto.

Rebecca:
Rebecca ha gli occhi verde smeraldo
ed i capelli color miele caldo,
dona sguardi scintillanti
sotto ciuffi luccicanti.
A scuola sembra proprio una santerella
ma a casa dice d’essere monella.
I suoi vestiti sono belli e colorati,
e se li annusi anche profumati.
Se fosse un animale sceglierebbe un coniglietto
e avere come amico un dolce micetto.

Fortunato:
Sono un bimbo un po’ distratto,
e furbo, a volte, come un gatto.
Per gli amici sono simpatico,
anche se sono un po’ lunatico.
Timido e tira code,
ho due guance belle sode.
Non son sempre ordinato, questo è un mio difetto,
e mi sgridano perché mi vorrebbero perfetto.
Chiedo un dono straordinario,
la gioia dell’immaginario:
voglio un po’ di fantasia
per vedere una casa tutta mia.

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