Bologna

Chiara Penzo

Se penso a un posto vivo, solare e divertente
mi vengono in mente Bologna e la sua gente;
un popolo aperto, ospitale e scoppiettante
pieno di brio e allegria e pronto alla battuta esilarante.

Nel cuore della città c’è la basilica di san Petronio
che il 4 ottobre è il centro di un grande pandemonio;
tutti i bolognesi pensano infatti al santo protettore
e lo celebrano con un meritato riposo di ventiquattro ore.

Un altro simbolo della città molto importante e glorioso
son due torri pendenti dal passato militare assai grintoso;
si chiamano Torre della Garisenda e Torre degli Asinelli
che nulla c’entra con gli scolari un po’ spensierati e sbadatelli.

Ma la cosa che per me è impossibile non amare
sono gli splendidi portici sotto i quali piacevolmente passeggiare;
per tutta la città emiliana si può, anche se piove, andare a spasso
senza l’ombrello e senza bagnarsi a ogni passo.

La cucina bolognese è celebre davvero in tutto il mondo
dalle lasagne ai tortellini, proprio non esiste un piatto nauseabondo;
basta pensare che spesso chiamano? la Bologna? la mortadella
per rendersi conto di quante ne sanno fare con una pentola e una padella.

Che altro dire di questo capoluogo da me tanto amato?
Che c’è la più antica università d’Italia che hanno inventato.
Tanto altro ancora, ma qui ho spazio per un solo, ultimo commento:
è certamente la città più civile e per bene di tutto il firmamento.

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