La preda

Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Maestra Elena (9 gennaio 2014)

La predaLa preda è lì che non aspetta
cammina piano perché non ha fretta
canticchia felice un ritornello
di una vecchia canzone, uno stornello,
si fa compagnia con molta prudenza
non pensa proprio che ci sarà violenza.
Non è così corta la sua splendida gonna
ella è solo una bellissima donna,
donna suora, donna madre,
donna ragazza, donna bambina,
con ancora abbracciata alla sua bambolina.
Ma a lui non importa, ha già il suo scopo
prenderla ora e fuggire poi dopo.
Lui ride con ghigno del suo piacere
ferendo quel corpo nel suo dispiacere,
la lascia lì senza timore
sporcando per sempre il suo candore.
Forse qualcuno la troverà
ma chi mai le crederà quando lei poi parlerà?
E’ solo una donna, è solo un oggetto
“Mi ha provocato, son stato costretto”.
E quella canaglia la passerà liscia
vantandosi in giro come un verme che striscia
e a quella donna con la sua bella gonna
tanta amarezza le resterà
e quel ricordo di quella violenza
è dato certo non passerà.

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