Il cane
Giovanni Pascoli
Leggiamo insieme: Il cane di Giovanni Pascoli
Noi mentre il mondo va per la sua strada,
noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l’affanno,
e perchè vada, e perchè lento vada.
Tal, quando passa il grave carro avanti
del casolare, che il rozzon normanno
stampa il suolo con zoccoli sonanti,
sbuca il can dalla fratta, come il vento;
lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia.
Il carro è dilungato lento lento.
Il cane torna sternutando all’aia.
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Bella questa poesia, il cane è il miglior amico dell’uomo, anche se qualche deficiente non la pensa così e tende ad abbandonarlo.