Il bove
Giovanni Pascoli
Leggiamo insieme: Il bove di Giovanni Pascoli
Al rio sottile, di tra vaghe brume,
guarda il bove, coi grandi occhi: nel piano
che fugge, a un mare sempre più lontano
migrano l’acque d’un ceruleo fiume;
ingigantisce agli occhi suoi, nel lume
pulverulento, il salice e l’ontano;
svaria su l’erbe un gregge a mano a mano,
e par la mandra dell’antico nume:
ampie ali aprono imagini grifagne
nell’aria; vanno tacite chimere,
simili a nubi, per il ciel profondo;
il sole immenso, dietro le montagne
cala, altissime: crescono già, nere,
l’ombre più grandi d’un più grande mondo.
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Quanto distante questo bove,angosciato e pauroso,,smarrito dalla visione inquietante che i suoi occhi creno dal mite pio bove carducciano! I prodromi del decadentismo pascoliano segnano un grande iato tra la sensibilità mistica e veggente del Pascoli e la possente struttura classicistica del suo maestro Carducci!