Bandiera bianca (L’ultima ora di Venezia)

Arnaldo Fusinato

Bandiera bianca

Leggiamo insieme: Bandiera bianca (L’ultima ora di Venezia) di Arnaldo Fusinato

È fosco l’aere
è il flutto muto
ed io sul tacito
veron seduto
in solitaria
malinconia,
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!

Fra i rotti nugoli
dell’occidente
il raggio pèrdersi
del sol morente,
e mesto sibila
per l’aria bruna
l’ultimo gemito
della laguna.

Passa una gondola
della città.
“Ehi dalla gondola,
qual novità?”.
“Il morbo infuria,
il pan ci manca
sul ponte sventola
bandiera bianca!”.

No, no, non splendere
su tanti guai,
sole d’Italia,
non splender mai;
e sulla veneta
spenta fortuna
si eterni il gemito
della laguna

Venezia! L’ultima
ora è venuta;
illustre martire
tu sei perduta…
Il morbo infuria
il pan ci manca
sul ponte sventola
bandiera bianca!…

Ma non le ignìvome
palle roventi,
né i mille fulmini
su tre stridenti,
troncaro ai liberi
tuoi dì lo stame…
Viva Venezia!
Muore di fame!

Sulle tue pagine
scolpisci, o Storia,
l’altrui nequizie
e la sua gloria,
e grida ai posteri
tre volte infame
chi vuol Venezia
morta di fame!

Viva Venezia!
L’ira nemica
la sua risuscita
virtude antica.
Ma il morbo infuria,
ma il pan ci manca…
Sul ponte sventola
bandiera bianca!

Ed ora infrangasi
qui, sulla pietra,
finché è ancor libera
questa mia cetra,
a te, Venezia,
l’ultimo canto,
l’ultimo bacio,
l’ultimo pianto!

Ramingo ed esule
in suol straniero,
vivrai Venezia,
nel mio pensiero;
vivrai nel tempio
qui del mio core,
come l’immagine
del primo amore.

Ma il vento sibila,
ma l’onda è scura,
ma tutta in tenebre
è la natura.
Le corde stridono
la voce manca…
Sul ponte sventola
bandiera bianca!

 

19 agosto 1849

 

Immagine tratta dalla Copertina di un quaderno scolastico che fa parte della Collana editoriale “Poeti italiani dell’800”. Edito dall’Industria Cartaria Alta Italia di Milano.

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